Vita Chiesa

Papa Francesco, Immacolata: «Vicina a famiglie che vivono indifferenza, rifiuto, disprezzo»

Papa Francesco è stato accolto in piazza di Spagna dal cardinale vicario Angelo De Donatis e dalle autorità civili, tra cui il sindaco di Roma, Virginia Raggi e il presidente della Regione Lazio, Zingaretti. Come di consueto stamani i Vigili del fuoco avevano deposto una ghirlanda di fiori sul braccio della Madonna.ù

Nella preghiera che il Papa ha recitato il suo pensiero è andato prima di tutto ai malati e a quanti «fanno più fatica ad andare avanti» e a quella «quella grazia ordinaria» che la Vergine fa a chi vive a Roma: «quella di affrontare con pazienza i disagi della vita quotidiana». «Per questo – ha detto – ti chiediamo la forza di non rassegnarci, anzi di fare ogni giorno ciascuno la propria parte per migliorare le cose, perché la cura di ognuno renda Roma più bella e vivibile per tutti». Dopo l’omaggio all’Immacolata Papa Francesco ha salutato vescovi e autorità presenti e poi, a lungo, i malati assistiti dall’Unitalsi. Quindi, si è recato per una visita alla sede del quotidiano romano «Il Messaggero» che compie 140 anni.

Pubblichiamo il testo integrale della preghiera che Papa Francesco ha appositamente composto e recitato nel corso dell’Atto di venerazione dell’Immacolata a Piazza di Spagna.

Madre Immacolata,nel giorno della tua festa, tanto cara al popolo cristiano,vengo a renderti omaggio nel cuore di Roma.Nel mio animo porto i fedeli di questa Chiesae tutti coloro che vivono in questa città, specialmente i malatie quanti per diverse situazioni fanno più fatica ad andare avanti. Prima di tutto vogliamo ringraziartiper la premura materna con cui accompagni il nostro cammino:quante volte sentiamo raccontare con le lacrime agli occhida chi ha sperimentato la tua intercessione,le grazie che chiedi per noi al tuo Figlio Gesù!Penso anche a una grazia ordinaria che fai alla gente che vive a Roma:quella di affrontare con pazienza i disagi della vita quotidiana.Ma per questo ti chiediamo la forza di non rassegnarci, anzi,di fare ogni giorno ciascuno la propria parte per migliorare le cose,perché la cura di ognuno renda Roma più bella e vivibile per tutti;perché il dovere ben fatto da ognuno assicuri i diritti di tutti.E pensando al bene comune di questa città,ti preghiamo per coloro che rivestono ruoli di maggiore responsabilità:ottieni per loro saggezza, lungimiranza, spirito di servizio e di collaborazione. Vergine Santa,desidero affidarti in modo particolare i sacerdoti di questa Diocesi:i parroci, i viceparroci, i preti anziani che col cuore di pastoricontinuano a lavorare al servizio del popolo di Dio,i tanti sacerdoti studenti di ogni parte del mondo che collaborano nelle parrocchie.Per tutti loro ti chiedo la dolce gioia di evangelizzaree il dono di essere padri, vicini alla gente, misericordiosi. A te, Donna tutta consacrata a Dio, affido le donne consacrate nella vita religiosa e in quella secolare,che grazie a Dio a Roma sono tante, più che in ogni altra città del mondo,e formano un mosaico stupendo di nazionalità e culture.Per loro ti chiedo la gioia di essere, come te, spose e madri,feconde nella preghiera, nella carità, nella compassione. O Madre di Gesù,un’ultima cosa ti chiedo, in questo tempo di Avvento,pensando ai giorni in cui tu e Giuseppe eravate in ansiaper la nascita ormai imminente del vostro bambino,preoccupati perché c’era il censimento e anche voi dovevate lasciare il vostro paese, Nazareth, e andare a Betlemme…Tu sai cosa vuol dire portare in grembo la vitae sentire intorno l’indifferenza, il rifiuto, a volte il disprezzo.Per questo ti chiedo di stare vicina alle famiglie che oggia Roma, in Italia, nel mondo intero vivono situazioni simili,perché non siano abbandonate a sé stesse, ma tutelate nei loro diritti,diritti umani che vengono prima di ogni pur legittima esigenza. O Maria Immacolata,aurora di speranza all’orizzonte dell’umanità,veglia su questa città,sulle case, sulle scuole, sugli uffici, sui negozi,sulle fabbriche, sugli ospedali, sulle carceri;in nessun luogo manchi quello che Roma ha di più prezioso,e che conserva per il mondo intero, il testamento di Gesù:«Amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi» (cfr Gv 13,34).Amen.