Vita Chiesa

Papa Francesco, Messa: «Pensare alla morte non è una fantasia brutta, è una realtà»

Tutti noi siamo abituati alla normalità della vita, orari, impegni, lavoro, momenti di riposo, e pensiamo che sarà sempre così. Ma un giorno, prosegue Francesco, ci sarà la chiamata di Gesù che ci dirà: «Vieni!». Per alcuni questa chiamata sarà improvvisa, per altri dopo una lunga malattia, non lo sappiamo. Ma, ripete il Papa, «la chiamata ci sarà!». E sarà una sorpresa, ma poi ci sarà l’altra sorpresa del Signore: la vita eterna. Per questo «la Chiesa in questi giorni ci dice: fermati un po’, fermati per pensare alla morte». Papa Francesco descrive ciò che di solito avviene: anche la partecipazione alle veglie funebri o andare al cimitero, diventa un fatto sociale, si va, si parla con le altre persone, in alcuni casi anche si mangia e si beve: è «una riunione in più, per non pensare».

E «oggi la Chiesa, oggi il Signore, con quella bontà che ha, dice a ognuno di noi: ‘Fermati, fermati, non tutti i giorni saranno così. Non abituarti come questo fosse l’eternità. Ci sarà un giorno che tu sarai tolto, l’altro rimarrà, tu sarai tolta, tu sarai tolta’. È andare col Signore, pensare che la nostra vita avrà fine. E questo fa bene».

Questo fa bene, spiega il Papa, di fronte all’inizio di una nuova giornata di lavoro, ad esempio, possiamo pensare: «Oggi forse sarà l’ultimo giorno, non so, ma farò bene il lavoro». E così nei rapporti in famiglia o quando andiamo dal medico. «Pensare alla morte non è una fantasia brutta, è una realtà. Se è brutta o non brutta dipende da me, come io la penso, ma che ci sarà, ci sarà – sottolinea Francesco -. E lì sarà l’incontro col Signore, questo sarà il bello della morte, sarà l’incontro col Signore, sarà Lui a venire incontro, sarà Lui a dire: ‘Vieni, vieni, benedetto da mio Padre, vieni con me’» .