Vita Chiesa

Papa Francesco, Messa a S. Marta: Il cristiano costruisce ponti non muri

«Un cristiano – ha raccomandato Papa Francesco – deve annunziare Gesù Cristo in una maniera che Gesù Cristo venga accettato, ricevuto, non rifiutato. E Paolo sa che lui deve seminare questo messaggio evangelico. Lui sa che l’annunzio di Gesù Cristo non è facile, ma che non dipende da lui: lui deve fare tutto il possibile, ma l’annunzio di Gesù Cristo, l’annunzio della verità, dipende dallo Spirito Santo». Paolo non dice agli ateniesi: «Questa è l’enciclopedia della verità. La verità non entra in un’enciclopedia». Per l’apostolo, «la verità è un incontro, è un incontro con la Somma verità: Gesù, la grande verità. Nessuno è padrone della verità. La verità si riceve nell’incontro». La Chiesa, è stata la riflessione del Papa sulla scorta di Benedetto XVI, «non cresce nel proselitismo», ma «cresce per attrazione, per la testimonianza, per la predicazione».

 «I cristiani che hanno paura di fare ponti e preferiscono costruire muri – ha avvertito – sono cristiani non sicuri della propria fede, non sicuri di Gesù Cristo». I cristiani invece, è stata la sua esortazione, facciano come Paolo e inizino «a costruire ponti e ad andare avanti»: «Paolo ci insegna questo cammino di evangelizzare, perché lo ha fatto Gesù, perché è ben consapevole che l’evangelizzazione non è fare proselitismo: è perché è sicuro di Gesù Cristo e non ha bisogno di giustificarsi e di cercare ragioni per giustificarsi. Quando la Chiesa perde questo coraggio apostolico diventa una Chiesa ferma, una Chiesa ordinata, bella, tutto bello, ma senza fecondità, perché ha perso il coraggio di andare alle periferie, qui dove sono tante persone vittime dell’idolatria, della mondanità, del pensiero debole… tante cose. Chiediamo oggi a San Paolo che ci dia questo coraggio apostolico, questo fervore spirituale, di essere sicuri. ‘Ma, Padre, noi possiamo sbagliarci’… ‘Avanti, se ti sbagli, ti alzi e avanti: quello è il cammino’. Quelli che non camminano per non sbagliarsi, fanno uno sbaglio più grave. Così sia».