Vita Chiesa

Papa Francesco, Messa a S. Marta: «brutto» vedere cristiani mondani

«È brutto vedere un cristiano, sia laico, consacrato, sacerdote, vescovo, è brutto quando si vede che vuole le due cose: seguire Gesù e i beni, seguire Gesù e la mondanità. E questo è una contro-testimonianza e allontana la gente da Gesù». Parole nette, quelle pronunciate oggi dal Papa nell’omelia della Messa mattutina a Santa Marta, in cui ha sottolineato che un cristiano è portato nella vita a fare una scelta radicale: non può esserci «un cristianesimo a metà», non si possono avere «il cielo e la terra».

«Quando un cristiano è attaccato ai beni, fa la brutta figura di un cristiano che vuole avere due cose: il cielo e la terra», ha spiegato Francesco: «E la pietra di paragone, proprio, è questo che Gesù dice: la croce, le persecuzioni. Questo vuol dire negare se stesso, subire ogni giorno la croce … I discepoli avevano questa tentazione, di seguire Gesù ma poi quale sarà la fine di questo buon affare? Pensiamo alla mamma di Giacomo e Giovanni, quando chiese a Gesù un posto per i suoi figli: ‘Ah, questo me lo fai primo ministro, questo ministro dell’economia …’, e prese l’interesse mondano nel seguire Gesù». Ma poi, ha annotato il Papa, «il cuore di questi discepoli è stato purificato», fino alla Pentecoste, quando «hanno capito tutto».

Quando «si vuole andare sia con Gesù e sia con il mondo, sia con la povertà sia con la ricchezza – ha ammonito il Papa – questo è un cristianesimo a metà, che vuole un guadagno materiale. È lo spirito della mondanità». Per capire questo, bisogna ricordare che Gesù ci annuncia che «i primi saranno gli ultimi e gli ultimi saranno i primi», cioè «quello che crede o che è il più grande» si deve fare «il servitore, il più piccolo»: «Seguire Gesù dal punto di vista umano non è un buon affare: è servire. Lo ha fatto Lui, e se il Signore ti dà la possibilità di essere il primo, tu devi comportarti come l’ultimo, cioè nel servizio. E se il Signore ti dà la possibilità di avere beni, tu devi comportarti nel servizio, cioè per gli altri. Sono tre cose, tre scalini che ci allontanano da Gesù: le ricchezze, la vanità e l’orgoglio. Per questo sono tanto pericolose, le ricchezze, perché ti portano subito alla vanità e ti credi importante. E quando ti credi importante ti monti la testa e ti perdi». La strada indicata dal Signore, ha proseguito, è quella dello «spogliamento», come ha fatto lui: «Chi è primo fra di voi si faccia il servo di tutti». Anche noi, come i discepoli, «dobbiamo chiedere a Lui: ‘Ci insegni questo cammino, questa scienza del servizio? Questa scienza dell’umiltà? Questa scienza di essere gli ultimi per servire i fratelli e le sorelle?».