Vita Chiesa

Papa Francesco, Messa: il vero pastore sa congedarsi perché è un servitore

«Tutti i pastori – afferma Francesco – dobbiamo congedarci. Arriva un momento dove il Signore ci dice: vai da un’altra parte, vai di là, va di qua, vieni da me. E uno dei passi che deve fare un pastore è anche prepararsi per congedarsi bene, non congedarsi a metà. Il pastore che non impara a congedarsi è perché ha qualche legame non buono col gregge, un legame che non è purificato per la Croce di Gesù». «Una delle cose che darà tanta pace al pastore quando si congeda – spiega il Papa – è ricordarsi che mai è stato un pastore di compromessi», sa «che non ha guidato la Chiesa con i compromessi. Non si è tirato indietro». Il pastore, inoltre, è «costretto dallo Spirito», sa che «è in cammino» e «continua perché lui non ha cosa propria, non ha fatto del suo gregge un’appropriazione indebita. Ha servito» e continua a farlo sempre con «il cuore aperto alla voce di Dio». L’ultimo tratto del vero pastore è non sentirsi «il centro della storia, della storia grande o della storia piccola», non è il centro, è «un servitore». Francesco cita un detto popolare: «Come si vive, si muore; come si vive, ci si congeda». E Paolo si congeda con una «libertà senza compromessi» e in cammino. «Così – conclude il Papa – si congeda un pastore».