Vita Chiesa

Papa Francesco, Messa: «siamo vulnerabili, è la potenza di Dio che ci salva e mette in piedi»

Nessuno di noi «può salvare se stesso», abbiamo bisogno «della potenza di Dio» per essere salvati, ha osservato il Papa, sottolineando che «tutti noi siamo vulnerabili, fragili, deboli, e abbiamo bisogno di essere guariti». «Una delle cose più difficili nella vita è riconoscere la propria vulnerabilità», ha proseguito, rilevando che «alle volte, cerchiamo di coprire la vulnerabilità, che non si veda; o truccarla, perché non si veda; o dissimulare». Ma «le dissimulazioni sono vergognose, sempre. Sono ipocrite». Oltre all’«ipocrisia verso gli altri», ha proseguito Francesco, c’è anche quella del «confronto con noi stessi», cioè quando crediamo di «essere un’altra cosa», pensando «di non avere bisogno di guarigione» e «sostegno». Quando diciamo «non sono fatto di creta», ho «un tesoro mio». «Questo – ha ammonito – è il cammino verso la vanità, la superbia, l’autoreferenzialità di quelli che non sentendosi creta, cercano la salvezza, la pienezza da se stessi. Ma la potenza di Dio, è quella che ci salva». C’è un dialogo «tra il tesoro e la creta» che continuamente dobbiamo fare, «per essere onesti». Nella confessione, ha aggiunto, «diciamo i peccati come se fossero una lista di prezzi al mercato», pensando di «imbiancare un po’ la creta» per essere più forti. Bisogna invece accettare debolezza e vulnerabilità, anche se risulta «difficile» farlo. Qui entra in gioco «la vergogna, quella che allarga il cuore perché entri la potenza di Dio, la forza di Dio». «La vergogna di essere creta e non essere un vaso d’argento o d’oro. E se noi arriviamo a questo punto, saremo felici».