Vita Chiesa

Papa Francesco, Messaggio Giornata missionaria: evangelizzare anche in contesti di guerre e crisi

«Siamo tutti invitati ad uscire, come discepoli missionari, ciascuno mettendo a servizio i propri talenti, la propria creatività, la propria saggezza ed esperienza nel portare il messaggio della tenerezza e della compassione di Dio all’intera famiglia umana», ha ricordato Francesco: «Annunciare la misericordia di Dio, cuore pulsante del Vangelo e  proclamarla in ogni angolo della terra, fino a raggiungere ogni donna, uomo, anziano, giovane e bambino», è la missione della Chiesa, chiamata a fare come il Padre, che «fin dal principio» si rivolge soprattutto alle creature «più fragili», immedesimandosi «con i piccoli, gli scartati, gli oppressi». Dio, infatti,  «si fa prossimo a chi è nel bisogno per essere vicino a tutti, soprattutto ai poveri; si coinvolge con tenerezza nella realtà umana proprio come farebbero un padre e una madre nella vita dei loro figli», e proprio «al grembo materno rimanda il termine usato nella Bibbia per dire la misericordia: quindi all’amore di una madre verso i figli, quei figli che lei amerà sempre, in qualsiasi circostanza e qualunque cosa accada, perché sono frutto del suo grembo».

«Accogliendo e seguendo Gesù mediante il Vangelo e i Sacramenti, con l’azione dello Spirito Santo noi possiamo diventare misericordiosi come il nostro Padre celeste, imparando ad amare come Lui ci ama e facendo della nostra vita un dono gratuito, una segno della sua bontà», ha assicurato il Papa. «La Chiesa per prima, in mezzo all’umanità, è la comunità che vive della misericordia di Cristo», le parole di Francesco: «Sempre si sente guardata e scelta da Lui con amore misericordioso, e da questo amore essa trae lo stile del suo mandato, vive di esso e lo fa conoscere alle genti in un dialogo rispettoso con ogni cultura e convinzione religiosa».

«Segno eloquente dell’amore materno di Dio è una considerevole e crescente presenza femminile nel mondo missionario, accanto a quella maschile». Nel messaggio del Papa per la Giornata missionaria mondiale, trova spazio un elogio al contributo delle donne in terra di missione. «Le donne, laiche o consacrate, e oggi anche non poche famiglie, realizzano la loro vocazione missionaria in svariate forme: dall’annuncio diretto del Vangelo al servizio caritativo», ha ricordato il Papa: «Accanto all’opera evangelizzatrice e sacramentale dei missionari, le donne e le famiglie comprendono spesso più adeguatamente i problemi della gente e sanno affrontarli in modo opportuno e talvolta inedito: nel prendersi cura della vita, con una spiccata attenzione alle persone più che alle strutture e mettendo in gioco ogni risorsa umana e spirituale nel costruire armonia, relazioni, pace, solidarietà, dialogo, collaborazione e fraternità, sia nell’ambito dei rapporti interpersonali sia in quello più ampio della vita sociale e culturale, e in particolare della cura dei poveri».

Di qui l’auspicio «che il popolo santo di Dio eserciti il servizio materno della misericordia», tenendo presente che «la fede è dono di Dio e non frutto di proselitismo», ma «cresce grazie alla fede e alla carità degli evangelizzatori». «Ogni popolo e cultura ha diritto di ricevere il messaggio di salvezza che è dono di Dio per tutti», ha ribadito il Papa: «Ciò è tanto più necessario se consideriamo quante ingiustizie, guerre, crisi umanitarie oggi attendono una soluzione. I missionari sanno per esperienza che il Vangelo del perdono e della misericordia può portare gioia e riconciliazione, giustizia e pace». «Il mandato del Vangelo – ha concluso Francesco – non si è esaurito, anzi ci impegna tutti, nei presenti scenari e nelle attuali sfide, a sentirci chiamati a una rinnovata uscita missionaria».