Vita Chiesa

Papa Francesco: Muro cadde anche grazie a Wojtyla. Servono ponti non muri

«La caduta – ha rilevato il Santo Padre – avvenne all’improvviso, ma fu resa possibile dal lungo e faticoso impegno di tante persone che per questo hanno lottato, pregato e sofferto, alcuni fino al sacrificio della vita». Tra questi, «un ruolo di protagonista ha avuto il santo Papa Giovanni Paolo II». Anche qui al nome del Papa polacco è partito un altro applauso. «Preghiamo perché, con l’aiuto del Signore e la collaborazione di tutti gli uomini di buona volontà, si diffonda sempre più – è stato l’auspicio di Francesco – una cultura dell’incontro, capace di far cadere tutti i muri che ancora dividono il mondo, e non accada più che persone innocenti siano perseguitate e perfino uccise a causa del loro credo e della loro religione». «Dove c’è un muro, c’è chiusura di cuore. Servono ponti, non muri!», ha concluso il Papa.

«Mi unisco ai vescovi nell’auspicare un impegno rinnovato perché a nessuno manchi il cibo quotidiano, che Dio dona per tutti. Sono vicino al mondo dell’agricoltura, e incoraggio a coltivare la terra in modo sostenibile e solidale». Lo ha detto Papa Francesco ieri mattina, dopo la recita dell’Angelus, ricordando che ieri in Italia si celebrava la Giornata del Ringraziamento, che quest’anno ha avuto per tema «Nutrire il pianeta. Energia per la vita», con riferimento all’ormai prossimo Expo Milano 2015. In tale contesto, si è svolta a Roma la Giornata diocesana per la custodia del creato, «un evento che intende promuovere stili di vita basati sul rispetto dell’ambiente, riaffermando l’alleanza tra l’uomo, custode del creato, e il suo Creatore», ha sottolineato il Pontefice. Nei saluti ai pellegrini, «in questa bella giornata che il Signore oggi ci dà», il Santo Padre, vedendo la bandiera, ha rivolto un pensiero in particolare ai rappresentanti della comunità venezuelana in Italia. Infine, la richiesta: «Per favore, non dimenticate di pregare per me».