Vita Chiesa

Papa Francesco, Regina Coeli: uscire «dal labirinto dei percorsi sbagliati». Applauso alle mamme

«Il Buon Pastore – Gesù – è attento a ciascuno di noi, ci cerca e ci ama, rivolgendoci la sua parola, conoscendo in profondità i nostri cuori, i nostri desideri e le nostre speranze, come anche i nostri fallimenti e le nostre delusioni. Ci accoglie e ci ama così come siamo, con i nostri pregi e i nostri difetti». Lo ha ricordato il Papa nel Regina Coeli di ieri, in cui ha fatto notare che Gesù «ci offre cioè la possibilità di vivere una vita piena, senza fine. Inoltre, ci custodisce e ci guida con amore, aiutandoci ad attraversare i sentieri impervi e le strade talvolta rischiose che si presentano nel cammino della vita». La preghiera, secondo Francesco, «rafforza in noi il desiderio di seguirlo, uscendo dal labirinto dei percorsi sbagliati, abbandonando i comportamenti egoistici, per incamminarci sulle strade nuove della fraternità e del dono di noi stessi, ad imitazione di lui».

«In tanti Paesi, oggi si celebra la Festa della mamma. Vorrei inviare un caro saluto a tutte le mamme, ringraziandole – un applauso alle mamme, tutte! – per la loro preziosa opera nella crescita dei figli e nella tutela del valore della famiglia». Sono le parole pronunciate ieri dal Papa, al termine del Regina Coeli. «Ricordiamo anche le mamme che ci guardano dal cielo e continuano a vegliare su di noi con la preghiera», l’invito di Francesco: «Il nostro pensiero va anche alla nostra Mamma celeste, che celebreremo domani 13 maggio, con il nome di Nostra Signora di Fatima. A lei ci affidiamo per proseguire con gioia e generosità il nostro cammino». Nel giorno in cui la Chiesa celebra la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, il Papa ha affermato: «Seguire Gesù è sempre un rischio, ma ci vuole coraggio». «In tutte le comunità si prega in modo particolare per le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata», ha ricordato Francesco: «Nella basilica di San Pietro, ho avuto la gioia di ordinare diciannove nuovi sacerdoti. Mentre saluto con affetto questi neo-presbiteri insieme con i loro familiari e amici, vi invito a ricordare quanti il Signore continua a chiamare per nome, come fece un giorno con gli apostoli sulla riva del lago di Galilea, perché diventino pescatori di uomini».