Vita Chiesa

Papa Francesco: Via Crucis, «vergogna» per sangue innocente di donne, bambini, immigrati e per scandali della Chiesa

«O Cristo lasciato solo e tradito perfino dai tuoi e venduto a basso prezzo. O Cristo giudicato dai peccatori, consegnato dai Capi. O Cristo straziato nelle carni, incoronato di spine e vestito di porpora. O Cristo schiaffeggiato e atrocemente inchiodato. O Cristo trafitto dalla lancia che ha squarciato il tuo cuore». È cominciata con questa serie d’invocazioni la preghiera (testo integrale), quasi sussurrata, con cui il Papa ha concluso il rito della Via Crucis al Colosseo. «Vergogna», la parola dominante, «per il sangue innocente quotidianamente versato da donne, bambini, immigrati e di persone perseguitate per il colore della loro pelle oppure per la loro appartenenza etnica e sociale e per la loro fede in Te».

Vergogna, «per le troppe volte che, come Giuda e Pietro, ti abbiamo venduto e tradito e lasciato solo a morire per i nostri peccati». Vergogna «per la nostra voce squillante nel difendere i nostri interessi e timida nel parlare di quelli altrui». Vergogna «per i nostri piedi veloci sulla via del male e paralizzati sulla vita del bene». Vergogna anche «per tutte le volte che noi Vescovi, Sacerdoti, consacrati e consacrate abbiamo scandalizzato e ferito il tuo corpo, la Chiesa». La preghiera, poi, si è fatta invocazione al Signore perché «trasformi i nostri cuori induriti in cuori capaci di perdonare e di amare» e per il dono della speranza che consenta alla Chiesa di essere fedele e di continuare a portare la sua testimonianza «nel corpo della nostra umanità ferita», «per continuare ad essere voce che grida nel deserto dell’umanità per preparare la strada del tuo ritorno trionfante».

«Ricordati dei nostri fratelli stroncati dalla violenza, dall’indifferenza e dalla guerra», l’invocazione finale: «Insegnaci a non vergognarci mai della Croce, a non strumentalizzarla».