Vita Chiesa

Papa Francesco: a Christian World Communions, «quando i terroristi perseguitano i cristiani» non fanno distinzioni

«Il nemico non sbaglia, sa bene riconoscere dove è Gesù», ha proseguito Francesco descrivendo «l’ecumenismo del sangue»: «Oggi ne siamo testimoni, e penso ai frati ortodossi copti sgozzati sulle spiagge della Libia per esempio: sono nostri fratelli. Loro hanno dato testimonianza di Gesù e sono morti dicendo: ‘Gesù aiutami!’. Con il nome: hanno confessato il nome di Gesù». «Ecumenismo della preghiera, ecumenismo del cammino ed ecumenismo del sangue», i tre binari attorno a cui si è articolato il discorso del Papa. «Gesù è con noi, Gesù è in cammino con noi», ha esordito Francesco: «Queste cose mi fanno riflettere e mi pongono due domande: io sono capace di credere che Gesù è con noi? Io sono capace di camminare con tutti, insieme, anche con Gesù? Tante volte pensiamo che il lavoro ecumenico è soltanto quello dei teologi. Per questo è importante che i teologi studino, si mettano d’accordo ed esprimano il disaccordo. Ma, nel frattempo,  l’ecumenismo si fa in cammino. E in cammino con Gesù, non con il mio Gesù contro il tuo Gesù, ma con il nostro Gesù». «Il cammino è semplice: si fa con la preghiera e con l’aiuto agli altri», ha spiegato il Papa soffermandosi sull’ecumenismo della preghiera, «gli uni per gli altri e tutti per l’unità». Infine, c’è «l’ecumenismo del lavoro per tanti bisognosi, per tanti uomini e donne che oggi soffrono ingiustizie, guerre… queste cose terribili. Tutti insieme dobbiamo aiutare. La carità verso il prossimo. Questo è ecumenismo. Questa è già unità. Unità in cammino con Gesù», ha concluso Francesco.