Vita Chiesa

Papa Francesco a Circolo San Pietro: «preghiera, azione, sacrificio per carità e accoglienza agli ultimi»

«Questo incontro riveste un carattere speciale, poiché si colloca nel 150° anniversario di fondazione del vostro sodalizio, che ebbe il suo inizio nel 1869 per iniziativa di alcuni giovani romani». È il saluto del ai soci del Circolo San Pietro, ricevuti in udienza in occasione del 150° anniversario di fondazione. «Essi erano animati dal desiderio di testimoniare sostegno concreto e fedeltà incondizionata al Pontefice Pio IX, in un tempo di incomprensioni tra Chiesa e Stato», ha proseguito Francesco: «Tale fedeltà si manifestò mediante gesti di solidarietà da svolgere in favore dei poveri di Roma; il Circolo divenne così la longa manus del Papa verso le fasce più indigenti della popolazione».

«Insieme con voi, lodo il Signore per il bene compiuto in questi 150 anni, con un pensiero di gratitudine per i soci di ieri e per quelli di oggi», l’omaggio del Papa: «In questo lungo periodo della sua esistenza, non sono mai venute meno nel vostro Circolo le linee programmatiche originarie, sintetizzate nei tre cardini: preghiera, azione, sacrificio. Esse sono state alla base della stupenda fioritura di attività nell’ambito della carità e dell’accoglienza agli ultimi. Da queste caratteristiche distintive dipenderanno la vitalità apostolica e il futuro della vostra associazione: vi incoraggio a seguirle con rinnovato entusiasmo».

«Voi vi rivolgete prevalentemente ai settori della povertà umana di Roma, partecipando generosamente alle situazioni e alle necessità di tanti fratelli e sorelle. Continuate a porre grande attenzione alle nuove povertà, cercando in ogni frangente di dare conforto e aiuto ai più poveri, senza alcuna distinzione». È la consegna del Papa. «Ogni povero è degno della nostra sollecitudine, a prescindere dalla religione, dalla etnia, o da qualsiasi altra condizione», il monito di Francesco: «La vostra benemerita istituzione, pur essendo presente da molto tempo nel tessuto sociale romano, porta in sé ideali evangelici e una vitalità che la rendono ancora oggi idonea ad offrire un valido contributo anche nel campo dell’accoglienza e dell’apostolato della carità. In un tempo di grandi cambiamenti e di persistente precarietà economica, in cui la comunità ecclesiale si sente chiamata ad annunciare nuovamente il messaggio cristiano e la sua forza di umanizzazione, dovete essere consapevoli che la vostra opera ha ancora un ruolo importante da svolgere».

«Vi ringrazio per tutto quello che fate e per l’obolo di San Pietro, che come ogni anno siete venuti a consegnarmi», l’omaggio del Papa: «Esso costituisce un ulteriore segno di apertura alle persone in difficoltà. Al tempo stesso, è una concreta partecipazione alla sollecitudine della Sede Apostolica a rispondere alle crescenti urgenze della Chiesa specialmente nei Paesi più poveri». «Se nel fratello che incontriamo è presente Gesù, allora l’attività di volontariato può diventare un’esperienza di Dio e di preghiera», ha fatto notare ancora Francesco: «Non dimenticate la forza e l’importanza della preghiera per voi e per tutti coloro che sono impegnati nel lavoro caritativo: esso richiede di essere alimentato con opportune soste oranti e di ascolto della Parola di Dio. Il segreto dell’efficacia di ogni vostro progetto è la fedeltà a Cristo e il rapporto personale con lui nella preghiera. Sarete così pronti a soccorrere quanti oggi vivono in condizioni di disagio o di abbandono. La nostra vita di ogni giorno va infatti permeata dalla presenza di Gesù, sotto il cui sguardo dobbiamo porre anche le sofferenze degli ammalati, la solitudine degli anziani, le paure dei poveri, le fragilità degli esclusi. Anche ai nostri giorni il vostro prezioso servizio, articolato in varie Commissioni, vuole essere espressione efficace e testimonianza viva dell’amore che la Chiesa e in particolare la Santa Sede riservano ai poveri e ai sofferenti».