Vita Chiesa

Papa Francesco a Mpv: siete «occasione di speranza e rinascita per tante persone»

«Voi, aderenti al Movimento per la vita, in quarant’anni di attività avete cercato di imitare il buon samaritano. Dinanzi a varie forme di minacce alla vita umana,  vi siete accostati alle fragilità del prossimo, vi siete dati da fare affinché nella società non siano esclusi e scartati quanti vivono in condizioni di precarietà. Mediante l’opera capillare dei ‘Centri di aiuto alla vita’, diffusi in tutta Italia, siete stati occasione di speranza e di rinascita per tante persone».

Queste le parole di papa Francesco al Movimento per la vita (Mpv), ricevendo oggi in udienza i partecipanti al 35° Convegno nazionale dei Centro di aiuto alla vita, in corso a Roma. «Vi ringrazio – ha aggiunto – per il bene che avete fatto e che fate con tanto amore, e v’incoraggio a proseguire con fiducia su questa strada, continuando a essere buoni samaritani! Non stancatevi di operare per la tutela delle persone più indifese, che hanno diritto di nascere alla vita, come anche di quante chiedono un’esistenza più sana e dignitosa.

In particolare, c’è bisogno di lavorare, a diversi livelli e con perseveranza, nella promozione e nella difesa della famiglia, prima risorsa della società, soprattutto in riferimento al dono dei figli e all’affermazione della dignità della donna.

A questo proposito, mi piace sottolineare che nella vostra attività, voi avete sempre accolto tutti a prescindere dalla religione e dalla nazionalità. Il numero rilevante di donne, specialmente immigrate, che si rivolgono ai vostri centri dimostra che quando viene offerto un sostegno concreto, la donna, nonostante problemi e condizionamenti, è in grado di far trionfare dentro di sé il senso dell’amore, della vita e della maternità».

«Per i discepoli di Cristo, aiutare la vita umana ferita significa andare incontro alle persone che sono nel bisogno, mettersi al loro fianco, farsi carico della loro fragilità e del loro dolore, perché possano risollevarsi», ha detto ancora papa Francesco. «Nelle dinamiche esistenziali – ha ricordato il Papa – tutto è in relazione, e occorre nutrire sensibilità personale e sociale sia verso l’accoglienza di una nuova vita sia verso quelle situazioni di povertà e di sfruttamento che colpiscono le persone più deboli e svantaggiate».

«Quante famiglie – ha aggiunto Bergoglio – sono vulnerabili a motivo della povertà, della malattia, della mancanza di lavoro e di una casa! Quanti anziani patiscono il peso della sofferenza e della solitudine! Quanti giovani sono smarriti, minacciati dalle dipendenze e da altre schiavitù, e attendono di ritrovare fiducia nella vita! Queste persone, ferite nel corpo e nello spirito, sono icone di quell’uomo del Vangelo che, percorrendo la strada da Gerusalemme a Gerico, incappò nei briganti che lo derubarono e lo percossero». E «su quella strada, che attraversa il deserto della vita, anche nel nostro tempo ci sono ancora tanti feriti, a causa dei briganti di oggi, che li spogliano non solo degli averi, ma anche della loro dignità».