Vita Chiesa

Papa Francesco: a Pontificia Accademia di Teologia, «offrire un pensiero credente, incarnato e solidale»

«Tre secoli di vita costituiscono certamente un traguardo significativo, ma non devono essere l’occasione né per guardare narcisisticamente a se stessi, né per volgersi nostalgicamente al passato. Piuttosto, rappresentano lo stimolo per una rinnovata consapevolezza della propria identità e per un rilancio della propria missione nella Chiesa». Lo ha detto oggi Papa Francesco, che ha ricevuto in udienza, nella Sala del Concistoro del Palazzo apostolico, i membri della Pontificia Accademia di Teologia, in occasione del IX Forum internazionale della Pontificia Accademia di Teologia (Pontificia Università Lateranense, 25-26 gennaio).

La Pontificia Accademia di Teologia celebra quest’anno i tre secoli di istituzione, avvenuta il 23 aprile 1718 con Breve da parte del Papa Clemente XI. Dopo aver ricordato i vari cambiamenti di struttura e di organizzazione della stessa Pontificia Accademia, il Pontefice ha osservato: «Al di là dei vari mutamenti, c’è però un elemento costante che caratterizza l’Accademia: essere a servizio della Chiesa con l’intento di promuovere, sollecitare e sostenere nella sue varie forme l’intelligenza della fede nel Dio rivelatosi in Cristo; fedele al magistero della Chiesa e aperta alle istanze e alle sfide della cultura, essa si pone come luogo di confronto e dialogo per la comunicazione del Vangelo in contesti sempre nuovi, lasciandosi sollecitare dalle urgenze che giungono dall’umanità sofferente per offrire il contributo di un pensiero credente, incarnato e solidale: anche il Forum sulla creazione che state attualmente tenendo vi spinge proprio in questa direzione».

Il Santo Padre ha poi ricordato il «legame», dall’origine dell’Accademia, «con le altre istituzioni universitarie ed educative romane». Guardando a tale passato, «l’Accademia è chiamata ancora oggi a cogliere la propria identità non in una prospettiva autoreferenziale, ma come promotrice di un incontro tra teologia, filosofia e scienze umane, affinché il buon seme del Vangelo porti frutto nel vasto campo del sapere». La necessità, infine, di una sempre più stretta collaborazione tra le Istituzioni universitarie ecclesiastiche romane «richiede all’Accademia Teologica che non si estranei, ma che sappia collocarsi in dialogo fecondo con ciascuna di esse per favorire un lavoro comune, coordinato e condiviso».