Vita Chiesa

Papa Francesco a Unione italiana Ciechi: «tutti abbiamo bisogno di coraggio»

«In particolare – ha proseguito Francesco riferendosi al coraggio – le persone cieche e ipovedenti ne hanno bisogno per non chiudersi, per non assumere un atteggiamento vittimistico, ma al contrario aprirsi alla realtà, agli altri, alla società; per imparare a conoscere e valorizzare le capacità che il Signore ha posto in ciascuno, veramente in ciascuno, nessuno escluso». «Voi siete un’associazione, e questo è un valore», ha detto il Papa ai presenti: «Un’associazione non è una somma di individui, è molto di più. Oggi c’è molto bisogno di vivere con gioia e impegno la dimensione associativa, perché in questo momento storico è in ribasso, non è fortemente sentita. Fare gruppo, essere solidali, incontrarsi, condividere le esperienze, mettere in comune le risorse… tutto questo fa parte del patrimonio civile di un popolo».

 «E spesso – ha proseguito Francesco – le persone che convivono con degli svantaggi o delle disabilità possono dire a tutti, con la loro esperienza, che non siamo monadi, non siamo fatti per essere isolati, ma per relazionarci, per completarci, aiutarci, accompagnarci, sostenerci a vicenda». La presenza delle persone disabili, in particolare, «provoca tutti a fare comunità, anzi, ad essere comunità, ad accoglierci a vicenda con i nostri limiti. Perché tutti abbiamo capacità, ma tutti abbiamo anche limiti!». Lucia, infine, «ci dice che la vita è fatta per essere donata. Lei ha vissuto questo nella forma estrema del martirio, ma il valore del dono di sé è universale: è il segreto della vera felicità». «L’uomo non si realizza pienamente nell’avere e neppure nel fare; si realizza nell’amare, cioè nel donarsi», ha osservato il Papa: «E questo può essere inteso anche come il segreto del nome Lucia: una persona è luminosa nella misura in cui è un dono per gli altri. E ogni persona, in realtà, lo è, è un dono prezioso!». «Le odierne società che puntano molto sui diritti ‘individualisti’ rischiano di dimenticare la dimensioni della comunità e quella del dono gratuito di sé per gli altri», ha ammonito il Papa: «Perciò c’è ancora bisogno di lottare», di «andare controcorrente».