Vita Chiesa

Papa Francesco a delegazione ebrei: «Pregare e lavorare insieme per la pace»

«Sono tanti, purtroppo – ha constatato Francesco – i Paesi e le regioni del mondo che vivono in una situazione di conflitto – penso in particolare alla Terra Santa e al Medio Oriente – e che richiedono un impegno coraggioso per la pace: essa non soltanto va desiderata, ma ricercata e costruita pazientemente e tenacemente, con la partecipazione di tutti, in particolare dei credenti». Tutto ciò, a partire dalla dichiarazione conciliare «Nostra aetate», che per Francesco «ha costituito una pietra miliare nel cammino di reciproca conoscenza e stima tra gli ebrei e i cattolici, sulla base del grande patrimonio spirituale che, grazie a Dio, abbiamo in comune». «Guardando a questi cinquant’anni di storia del dialogo sistematico tra la Chiesa cattolica e l’Ebraismo, non posso che ringraziare il Signore per tanti progressi compiuti», le parole del Papa: «Sono state avviate numerose iniziative di reciproca conoscenza e di dialogo; soprattutto si è andato sviluppando un senso di vicendevole fiducia e apprezzamento».

«Sono tanti i campi nei quali, ebrei e cristiani, possiamo continuare a lavorare insieme per il bene dell’umanità del nostro tempo», ha detto il Papa ricevendo oggi in udienza una delegazione dell’organizzazione ebraica «B’nai B’rit International». Tra questi campi, il Pontefice ha menzionato «il rispetto della vita e del creato, la dignità umana, la giustizia, la solidarietà possono vederci uniti per lo sviluppo della società e per assicurare un futuro ricco di speranza per le generazioni che verranno. Francesco ha poi ricordato «con sentita riconoscenza tutti coloro che hanno lavorato per l’amicizia tra ebrei e cattolici», in particolare san Giovanni XXIII e san Giovanni Paolo II: «Il primo salvò tanti ebrei durante la seconda guerra mondiale, li incontrò molte volte e volle fortemente un documento conciliare su questo tema; del secondo sono sempre vivi nella nostra memoria alcuni storici gesti, come la visita ad Auschwitz e quella al Tempio Maggiore di Roma». «Sulle loro orme, con l’aiuto di Dio, desidero continuare a camminare, incoraggiato anche da tante belle esperienze di incontro e di amicizia vissute a Buenos Aires», ha assicurato il Papa.