Vita Chiesa

Papa Francesco a ex alunni dei gesuiti: «ospitalità a rifugiati alimenta amore, la più grande sicurezza contro terrorismo»

«Come diplomati in scuole rette dai padri gesuiti – ha affermato -, sappiate anche essere coraggiosi nel rispondere alle necessità dei rifugiati del tempo presente. Come alunni dei Padri gesuiti, vi farà bene, nel momento in cui trattate dei problemi sperimentati dai rifugiati, ricordare le vostre radici ignaziane». Il Papa ha poi ricordato i «milioni di fedeli» che hanno compiuto il pellegrinaggio alla Porta Santa, «qui e nelle chiese di tutto il mondo, facendo memoria del fatto che la misericordia di Dio dura per sempre ed è rivolta a tutti». Ha chiesto l’aiuto degli ex allievi dei gesuiti per «rispondere più pienamente alla tragedia umana dei rifugiati mediante atti di misericordia che promuovano la loro integrazione nel contesto europeo e al di là di esso».

«È un dato di fatto preoccupante – ha osservato – che meno del 50% dei bambini rifugiati abbiano accesso alla scuola primaria. Sfortunatamente, tale numero si riduce al 22% per gli adolescenti rifugiati iscritti a scuole secondarie e a meno dell’1% che può accedere ad un’istruzione universitaria». Da qui l’invito a collaborare con il Jesuit Refugee Service per mettere «in movimento la vostra misericordia» e «trasformare questa situazione nel campo educativo». «Nel fare questo, costruirete un’Europa più forte e un più luminoso futuro per i rifugiati», ha precisato.

«Nel lasciare Roma e tornare alle vostre case – ha concluso -, vi esorto ad aiutare a trasformare le vostre comunità in luoghi di benvenuto dove tutti i figli di Dio hanno l’opportunità, non semplicemente di sopravvivere, ma di crescere, fiorire e portare frutto».

Poi Papa Francesco ha rivolto un invito a «dare il benvenuto ai rifugiati nelle vostre case e comunità, in modo che la loro prima esperienza d’Europa non sia quella traumatica di dormire al freddo nelle strade, ma quella di un’accoglienza calda e umana». 

Il dato tragico di 65 milioni di persone nel mondo costrette a lasciare la propria casa è «un numero senza precedenti» che «va oltre ogni immaginazione», «più grande dell’intera popolazione dell’Italia», ha detto Papa Francesco. Citando il lavoro del fondatore del Jesuit refugee service, padre Pedro Arrupe, che andò in soccorso dei boat people vietnamiti, il Papa ha elencato «gli innumerevoli conflitti di oggi» che «sembrano irrisolvibili», tra cui «la guerra in Siria, le guerre civili nel Sud Sudan».

«Più che mai oggi, mentre la guerra imperversa in diverse parti del mondo – ha sottolineato -, mentre un numero mai raggiunto prima di rifugiati muore tentando di attraversare il Mar Mediterraneo, oppure trascorre anni e anni nei campi, la Chiesa ha bisogno che voi attingiate al coraggio e all’esempio di P. Arrupe». «In questo frangente della storia – ha aggiunto -, c’è un grande bisogno di persone che ascoltino il grido dei poveri e che rispondano con compassione e generosità».