Vita Chiesa

Papa Francesco: a fedeli del Salvador, «Romero, buon Pastore che dà la vita per le sue pecore»

Il Papa, rivolgendosi ai vescovi, ha sottolineato che nell’arcivescovo di San Salvador «è possibile trovare ‘un esempio e uno stimolo’ per vivere il ministero affidatovi». Esempio «di predilezione per i più bisognosi della misericordia di Dio». Stimolo «per testimoniare l’amore di Cristo e la preoccupazione per la Chiesa», sapendo «coordinare l’azione di ciascuno dei suoi membri e collaborando con le altre Chiese particolari nell’affetto collegiale». Il Papa ha poi salutato i sacerdoti, i religiosi e le religiose presenti e coloro che sono rimasti nel loro Paese: «Voi che vi sentite chiamati a vivere un impegno cristiano ispirato allo stile del nuovo santo, rendetevi degni dei suoi insegnamenti, essendo innanzitutto ‘servitori del popolo sacerdotale’, nella vocazione alla quale Gesù, unico ed eterno sacerdote, vi ha chiamato. San Óscar Romero vedeva il sacerdote collocato nel mezzo tra due grandi abissi: quello della misericordia infinita di Dio e quello della miseria infinita degli uomini». Da qui l’invito: «Carissimi fratelli, lavorate senza sosta per dare realizzazione a questo desiderio infinito di Dio di perdonare gli uomini che si pentono della loro miseria e per aprire il cuore dei vostri fratelli alla tenerezza dell’amore di Dio, anche attraverso la denuncia profetica dei mali del mondo».

«Il messaggio di san Óscar Romero va diretto a tutti senza eccezione, grandi e piccoli, a tutti», ha proseguito il Papa che si è detto colpito da una signora «anziana novantenne, che gridava e applaudiva come se avesse avuto quindici anni». Ed ha aggiunto: «La forza della fede è la forza del Popolo di Dio. Egli, Óscar Romero, ripeteva con forza che ogni cattolico è un martire, poiché martire ha il significato di testimone, cioè testimone del messaggio di Dio agli uomini». Dio «si fa presente nelle nostre vite e ci chiama ad annunciare il suo messaggio di libertà a tutta l’umanità». Il Papa, nella parte finale del suo discorso, si è rivolto in particolare a tutto il popolo salvadoregno, «che oggi vibra di gioia nel vedere uno dei suoi figli nell’onore degli altari. La sua gente ha una fede viva, che viene espressa attraverso diverse forme di religiosità popolare e che conforma la loro vita sociale e familiare: la fede del Santo Popolo fedele di Dio».

Anche di fronte alla difficoltà, alle divisioni, alla violenza, alla guerra, che non sono mancate nella storia recente del Paese, «il popolo resiste e va avanti». «Il ricordo di san Óscar Romero è un’opportunità eccezionale per lanciare un messaggio di pace e riconciliazione a tutti i popoli dell’America Latina», ha concluso, chiamando accanto a lui a nome di tutti i salvadoregni Angelita Morales, un’umile persona del popolo particolarmente vicina a Romero, «che lo accompagnò e lo seguì».