Vita Chiesa

Papa Francesco: a partecipanti incontro corali, «musica e canto vero strumento di evangelizzazione»

A organizzare l’udeinza, il Pontificio consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione in collaborazione con la Nova Opera Onlus. «La vostra presenza in questa Aula ha permesso di far risuonare musiche e canti che in qualche modo sono andati al di là delle mura: avete risvegliato il Vaticano! – ha esclamato il pontefice -. È bello ascoltare le vostre melodie e percepire la gioia e la serietà con cui date voce tutti insieme alla bellezza della nostra preghiera». Dal Papa l’incoraggiamento a «non fermarvi mai in questo impegno così importante per la vita delle nostre comunità; in questo modo, con il canto date voce alle emozioni che sono nel profondo del cuore di ognuno». «Nei momenti di gioia e nella tristezza, la Chiesa è chiamata ad essere sempre vicina alle persone, per offrire loro la compagnia della fede». Citando il Concilio Vaticano II, secondo cui la «tradizione musicale della Chiesa costituisce un patrimonio di inestimabile valore», il Papa ha confermato queste parole, spiegando che «le tante tradizioni delle nostre comunità sparse per il mondo intero fanno emergere le forme più radicate nella cultura popolare» e che «diventano anche una vera preghiera».

«La Chiesa – ha proseguito il Papa – è consapevole che i popoli possiedono una ‘propria tradizione musicale’ con la quale sentono l’esigenza di esprimere i propri sentimenti. Attraverso queste musiche e canti si dà voce anche alla preghiera e in questo modo si forma una vera corale internazionale, dove all’unisono sale al Padre di tutti la lode e la gloria del suo popolo». «La vostra presenza, mentre fa risaltare l’internazionalità dei vostri rispettivi Paesi, permette di cogliere l’universalità della Chiesa e le sue diverse tradizioni». Nelle parole del pontefice la consapevolezza che «il vostro canto e la vostra musica, soprattutto nella celebrazione dell’Eucaristia, rendono evidente che siamo un solo Corpo e cantiamo con una sola voce la nostra unica fede». «Anche se parliamo lingue diverse – ha aggiunto -, tutti possono comprendere la musica con cui cantiamo, la fede che professiamo e la speranza che ci attende». Il Papa ha poi messo in guardia dalla tentazione di «un protagonismo che offusca il vostro impegno e umilia la partecipazione attiva del popolo alla preghiera», «non fate la prima donna», ha aggiunto parlando «a braccio».

«Siate animatori del canto di tutta l’assemblea e non sostituitevi a essa, privando il popolo di Dio di cantare con voi e di dare testimonianza di una preghiera ecclesiale e comunitaria». Dopo aver chiesto di «non svalutate le altre espressioni della spiritualità popolare: le feste patronali, le processioni, le danze e i canti religiosi del nostro popolo», il pontefice ha indicato la «la musica» come «uno strumento di unità» per «rendere efficace il Vangelo nel mondo di oggi, attraverso la bellezza che ancora affascina e rende possibile credere, affidandosi all’amore del Padre».