Vita Chiesa

Papa Francesco a vescovi Repubblica Dominicana: riconciliare le famiglie, attenzione agli immigrati

«La famiglia – ha ricordato Francesco – è il luogo dove si apprende a convivere con la differenza, a perdonare e a sperimentare il perdono, e dove i padri trasmettono ai loro figli i valori e particolarmente la fede». «Il matrimonio, visto come una mera forma di gratificazione affettiva, cessa di essere un apporto indispensabile della società», ha ammonito. In vista del Giubileo della misericordia, l’invito del Papa è a portare avanti «il lavoro della riconciliazione matrimoniale e familiare, così come della convivenza pacifica». «È urgente un’ampia catechizzazione sull’ideale cristiano della comunione coniugale e della vita familiare, che includa una spiritualità della paternità e della maternità», l’esortazione del Papa, insieme a «una maggiore attenzione al ruolo degli uomini come mariti e padri, e alla responsabilità che condividono con le loro spose nei riguardi del matrimonio, della famiglia e dell’educazione dei figli». «Sposarsi nel Signore» è «un atto di fede e di amore» degli sposi, che diventano «trasmettitori della benedizione e della grazia di Dio per la Chiesa e la società».

«L’attenzione pastorale e caritativa agli immigrati, soprattutto a coloro che provengono dalla vicina Haiti, in cerca di migliori condizioni di vita in territorio dominicano, non ammette l’indifferenza dei pastori della Chiesa». Parole nette, quelle usate oggi dal Papa nell’udienza concessa ai vescovi della Repubblica Dominicana, giunti a Roma per la visita «ad limina». L’invito di Francesco è a «collaborare con le autorità civili per trovare soluzioni solidali ai problemi di coloro che sono privi di documento o ai quali si negano i propri diritti elementari». «È inammissibile non promuovere iniziative di fraternità e di pace tra le nazioni che formano questa bella isola dei Caraibi», ha proseguito Francesco, secondo il quale «è importante saper integrare gli immigrati nella società e accoglierli con la comunità ecclesiale». L’imperativo del Papa è di «andare in cerca di tutti coloro che soffrono, come gesto della amorosa sollecitudine per il fratello che si sente solo e disperato». Tra le sfide da affrontare, il Pontefice ha citato «il traffico di droga e di persone, la corruzione, la violenza domestica, l’abuso e lo sfruttamento dei minori e l’insicurezza sociale».

«Le leggi civili tendono a sostituire l’insegnamento della religione nelle scuole con un’educazione dell’atto religioso di natura multiconfessionale, o con una mera illustrazione di etica e cultura religiosa». Questo l’allarme lanciato dal Papa. Parlando del ruolo «indispensabile» dei laici nella Chiesa, Francesco li ha esortati a svolgere una «missione educativa» che si traduca in una «attitudine vigilante per fare in modo che in tutte le scuole si svolga una educazione conforme ai principi morali e religiosi delle famiglie». «È indispensabile – ha detto il Papa ai vescovi del Paese caraibico – che il laicato dominicano, così presente nelle opere di evangelizzazione a livello nazionale, diocesano, parrocchiale e comunitario, non trascuri la formazione dottrinale e spirituale, e ricava un appoggio costante, affinché divenga capace di dare testimonianza di Cristo penetrando in quegli ambienti dove le voci dei vescovi, dei sacerdoti e dei religiosi non arrivano». Maggiore attenzione, inoltre, per il Papa deve essere prestata alla pastorale giovanile, «affinché non ci si lasci distrarre dalla conduzione degli anti-valori che rischia di disorientare la gioventù».