Vita Chiesa

Papa Francesco: ai pediatri, «urgente serio programma di educazione alla salute e a stili di vita»

«Quella che fornite – si legge nel testo – è un’assistenza ad ampio raggio, necessaria per seguire i vostri affiliati in tutti i passaggi della loro vita professionale, e utile a far sì che possano svolgere con più serenità, oltre che con maggiore competenza, il loro compito delicato ed essenziale». «Con l’esperienza maturata in questi quarant’anni di attività, la vostra Federazione sostiene e tutela più di 5.500 pediatri di famiglia, offrendo loro competenza e supporto sotto il profilo professionale e morale, nella sfera assistenziale e previdenziale, oltre che nell’ambito giuridico e in quello economico», ricorda il Papa, sottolineando che «già nei suoi primi passi, la Federazione si è distinta per il contributo dato alla nascita del Servizio Sanitario Nazionale, e negli anni ha realizzato innumerevoli iniziative per la salute delle persone e il miglioramento dei servizi offerti ai cittadini, stipulando accordi pubblici e privati, mantenendo in modo autonomo e apartitico un attivo confronto con le parti politiche e sociali, e assicurando un controllo su tanti aspetti essenziali della salute del bambino e dell’adolescente». «L’età della quale vi occupate, dalla nascita fino all’adolescenza, è senza dubbio quella più evolutiva della vita umana, ed esige una conoscenza globale sul corpo umano e le sue patologie», prosegue Francesco: «Si può trattare di comprendere e gestire problemi cardiocircolatori in un bambino appena nato, o dell’apparato digerente in un bambino di dieci anni, o questioni fisiche e psichiche legate alla pubertà, e così via». «Questa gamma molto ampia di competenze esige sia un’approfondita formazione di base, sia una costante attività di aggiornamento», il monito del Papa: «A questo mirano le tante iniziative formative e di ricerca che vi sforzate di approntare, con incontri, dibattiti e convegni, che possano fornire a voi pediatri gli elementi per mantenervi aggiornati e, al tempo stesso, promuovere una cultura più capace di tutelare la salute delle persone, in particolare dei più piccoli».

«Possiate sempre operare con serietà e dedizione facendovi promotori di una cultura e di una sanità solidali ed inclusive». È l’invito rivolto dal Papa. «Nel nostro tempo, sempre più spesso la prevenzione e le cure diventano appannaggio di chi gode di un certo tenore di vita, e quindi se lo può permettere», la denuncia di Francesco, che – nel testo scritto e consegnato – esorta i pediatri ad adoperarsi «perché questa diseguaglianza non venga a sommarsi alle tante che già affliggono i più deboli, ma il sistema sanitario assicuri a tutti assistenza e prevenzione, come diritti della persona. Proprio l’attenzione alle persone, infatti, insieme alla competenza scientifica, è una caratteristica essenziale della vostra professionalità, della quale è parte integrante anche la capacità di ascoltare, di comprendere e di ispirare fiducia». «In forza della fede che avete ricevuto, siete chiamati a prendere sempre come modello di umanità e dedizione agli altri la persona di Gesù, sorgente di vicinanza e di tenerezza», l’altro invito del Papa: «Leggendo e rileggendo spesso i testi del Vangelo in cui Gesù incontra e guarisce i malati, voi attingete linfa sempre nuova per il vostro essere e il vostro agire».

«Prima ancora che con i bambini, il vostro lavoro vi pone in rapporto costante con i genitori, primi custodi e responsabili dei vostri pazienti. Essi non chiedono solo la vostra competenza medica, ma cercano anche una sicurezza dal punto di vista umano, affidandovi ciò che hanno di più caro», scrive ancora il Papa, nel testo scritto consegnato durate l’udienza. «Quanto alla relazione con i bambini che visitate – raccomanda Francesco – essi sono dotati di antenne potenti, e captano al volo se siamo ben disposti o se invece siamo distratti, perché magari vorremmo avere già finito il turno, o sbrigarci più in fretta, o trovare un paziente che strilla di meno… Anche voi siete uomini e donne, con le vostre preoccupazioni, ma sappiamo che siete anche allenati al sorriso, necessario per dare coraggio e aprirsi un varco di fiducia nei più piccoli; e anche le medicine, così, sono più efficaci». «Guardare più in là cioè oltre la malattia e le contingenze, oltre il momento presente, oltre la propria persona o la propria fatica», la consegna del Papa: «Vissuto con questo afflato, il lavoro che svolgete rappresenta una vera e propria missione, che coinvolge sia la mente che il cuore, e in qualche modo non conosce stacchi, perché sebbene esistano periodi di vacanza e pause dall’attività lavorativa, la vostra professione vi accompagna sempre, e vi coinvolge ben più a lungo e più a fondo che durante le ore in cui siete sul luogo di lavoro». «Con questo stile – conclude Francesco – voi date testimonianza cristiana, perché cercate di praticare i valori evangelici e il vostro senso di appartenenza alla Chiesa; ma anche per l’ampiezza del vostro sguardo, per la capacità di immaginare il contesto sociale e il sistema sanitario più giusti per il futuro, e per il desiderio di porvi a servizio, con umiltà e competenza, di ogni persona che vi è affidata».