Vita Chiesa

Papa Francesco: al Popolo di Dio in Germania, «condivido le vostre preoccupazioni per il futuro»

«Siamo consapevoli – afferma il Papa – che non stiamo vivendo solamente un tempo di cambiamento ma anche un cambiamento temporale, che risveglia nuove e antiche domande con la quali è necessario confrontarsi. Situazioni e interrogativi sui quali mi sono potuto confrontare con i vostri vescovi nell’ultima loro visita Ad limina e che sicuramente hanno riecheggiato nel cuore delle vostre comunità». Francesco ripercorre nella lettera la storia della Chiesa in Germania, alimentata da «una fede che ha attraversato momenti difficili, di scontro e tribolazione», ma che si è sempre dimostrata «ricca di frutti e di testimonianze di vita e di opere di carità». Il Papa ricorda i tanti gesti di solidarietà e generosità concreta che hanno portato la Chiesa tedesca a «tendere la mano e accompagnare l’avvio di processi evangelizzazione in regioni povere del mondo». Una generosità che non si è mostrata solo nella storia recente attraverso forme di aiuto economico e materiale, «ma che ha portato alla condivisione, nel corso degli anni, di numerosi carismi e persone: sacerdoti, religiose, religiosi e laici che hanno compiuto fedelmente e instancabilmente il loro servizio e la loro missione in situazioni spesso difficili». Francesco descrive la Germania come una terra che «ha regalato alla Chiesa universale grandi santi e santi, teologi e teologhe, così come sacerdoti e laici che hanno favorito l’incontro con il Vangelo».

Il nostro tempo sta vivendo «una crescente erosione e un decadimento della fede non solo a livello spirituale, ma anche sociale», scrive ancora Francesco. «Un deterioramento – aggiunge il Papa – che ha sicuramente più volti, che non è sicuramente né di facile né di rapida soluzione, che chiede un approccio serio e consapevole che ci incoraggia a tornare, sulla soglia della storia attuale, come quel mendicante per ascoltare le parole dell’apostolo: ‘Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, cammina! (At 3,6)». Francesco guarda alla situazione attuale tenendo presente le sfide che affrontò la Chiesa agli inizi del suo cammino. Ed è proprio dalla meditazione degli Atti degli Apostoli, proposta nel tempo pasquale, che è nato il desiderio del Papa di scrivere questa lettera. «Negli Atti – spiega – incontriamo la prima comunità cristiana, impregnata dalla vita nuova che le era stata regalata dallo Spirito, trasformando ogni circostanza in una buona occasione per annunciare il Vangelo».