Vita Chiesa

Papa Francesco: al Rinnovamento carismatico, «la pace è possibile se siamo in pace tra noi»

Papa Francesco ha raggiunto, poco dopo le 17.30, il Circo Massimo per la Veglia di Pentecoste e la preghiera ecumenica, in occasione del Giubileo d’Oro del Rinnovamento carismatico cattolico, che si conclude domani con la messa di Pentecoste presieduta dal Pontefice in piazza San Pietro. Sul palco, insieme al Papa, i leader del Rinnovamento carismatico e i rappresentanti delle chiese evangeliche, pentecostali e di altre confessioni religiose. L’incontro è stato preceduto da canti, letture e testimonianze, e introdotto dalle meditazion di padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa pontificia, e del pastore Giovanni Traettino della Chiesa evangelica della riconciliazione.

Padre Cantalamessa ha invitato ad attuare la «conversione» «da noi stessi a Dio, dalla piccola unità che è la nostra parrocchia, il nostro movimento, la nostra stessa Chiesa, alla grande unità che è quella dell’intero corpo di Cristo, anzi dell’intera umanità. È il passo ardito – ha proseguito – che Papa Francesco sta spingendo noi cattolici a fare e che i rappresentanti di altre Chiese qui convenuti mostrano di volere condividere». «Già sant’Agostino aveva messo in chiaro che la comunione ecclesiale si realizza per gradi e può avere diversi livelli: da quello più alto che consiste nel condividere sia i sacramenti esterni che la grazia interiore dello Spirito Santo, a quello meno completo che consiste nel condividere lo stesso Spirito Santo. San Paolo abbracciava nella sua comunione ‘tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signore nostro Gesù Cristo, Signore nostro e loro’» (1 Cor 1,2). «Una formula – ha aggiunto Cantalamessa – che dobbiamo forse riscoprire e tornare a valorizzare. Essa ci permette di estendere la nostra comunione anche ai fratelli Ebrei messianici».

«Il fenomeno pentecostale e carismatico ha una vocazione e una responsabilità particolari, nei confronti dell’unità dei cristiani». Attraverso varie citazioni bibliche, padre Cantalamessa ha poi osservato: «Dio ha effuso il suo Spirito Santo su milioni di credenti, appartenenti a quasi tutte le denominazioni cristiane e, affinché non ci fossero dubbi sulle sue intenzioni, lo ha effuso con le stesse identiche manifestazioni, inclusa la più singolare che è il parlare in lingue. Anche a noi non resta che tirare la stessa conclusione di Pietro: ‘Se dunque Dio ha dato a loro lo stesso dono che a noi, chi siamo noi per continuare a dire di altri credenti cristiani: non appartengono al corpo di Cristo, non sono dei veri discepoli di Cristo?’».

«Dio emigra nel cuore dell’uomo», infatti ci «ha visitati in Cristo». E nella Pentecoste sperimentiamo «l’irruzione di Dio nei nostri cuori». Giovanni Traettino, pastore della Chiesa evangelica della Riconciliazione, ha svolto, dopo padre Cantalamessa, una riflessione nel corso della Veglia di Pentecoste dinanzi a Papa Francesco. Traettino ha ricostruito alcuni passaggi della storia del movimento, «fino a questa storica e sorprendente giornata», richiamando il movimento «a contribuire al risveglio delle nostre chiese e all’unità delle chiese», perché «Cristo è monogamo, ha una sola sposa». «Dobbiamo camminare con fiducia – ha concluso Traettino – verso l’unità della fede».

Papa Francesco, nel suo intervento, riferendosi al brano biblico della Pentecoste, ha detto: «Oggi siamo qui, come in un cenacolo, ma a cielo aperto, perché non abbiamo paura». Il Papa ha proseguito, più volte interrotto dagli applausi, ricordando la natura ecumenica del movimento: «stringete legami di amicizia, di unità per la missione»; la missione di «annunciare l’amore del Padre per tutti». «Dimostrate – ha proseguito il Pontefice – che la pace è possibile, ma essa è possibile se siamo in pace tra noi». Papa Bergoglio ha ricordato che «esistono differenze» tra le confessioni cristiane, ma «noi vogliamo essere una diversità riconciliata», espressione che, ha ricordato, «non è mia ma di un luterano». Francesco ha quindi parlato del Rinnovamento carismatico e pentecostale come di «una corrente di grazia».

Papa Francesco ha poi richiamato il tema della carità, espressione della fede in Cristo, e si è poi soffermato sui «martiri di oggi, che sono ancora più numerosi di quelli del passato». A proposito delle attuali persecuzioni cui sono sottoposti «i cristiani delle diverse confessioni nel mondo», il Papa ha parlato di un «ecumenismo del sangue». Quindi una riflessione sui 50 anni del movimento carismatico e pentecostale, «cammino da proseguire con maggiore consapevolezza e coraggio». Papa Francesco ha poi sottolineato la positività di una preghiera «gioiosa»: «o il cristiano – ha detto – sperimenta la gioia nel suo cuore è c’è qualcosa che non va». «Non dimenticate mai – ha concluso – il lieto annuncio» del vangelo».