Vita Chiesa

Papa Francesco: alla Croce Rossa, «servizio insostituibile e prezioso». «Vostra presenza a fianco degli immigrati è segno profetico»

«La vostra azione, poi, merita ancor più la gratitudine di ogni cittadino perché si attua nelle più diverse situazioni, dovendo far fronte a fatiche e pericoli di varia natura. È così nel caso dell’assistenza prestata alle vittime dei terremoti e di altre calamità naturali, che allevia la prova delle popolazioni colpite, rappresentando un segno della vicinanza di tutto il popolo italiano. Di uguale valore è l’impegno che ponete nel soccorso dei migranti durante il loro arduo percorso sul mare, e nel ricevere quanti sbarcano e sperano di essere accolti e integrati. La mano che tendete loro e che essi afferrano è un segno alto, che andrebbe tradotto così: ‘Non ti aiuto solo in questo istante, per sollevarti dal mare e portarti in salvo, ma ti assicuro che ci sarò e mi prenderò a cuore la tua sorte’. Per questo, la vostra presenza a fianco degli immigrati rappresenta un segno profetico, così necessario al nostro mondo».

«La missione del volontario, chiamato a chinarsi su chiunque si trovi nel bisogno e a prestargli il proprio soccorso in modo amorevole e disinteressato, richiama la figura evangelica del Buon Samaritano». Papa Francesco ha sviluppato una riflessione a partire dal brano evangelico di Luca. «L’umanità», principio affermato dalla Statuto della Croce Rossa, «in virtù della quale vi fate carico delle sofferenze di tante persone, è la stessa che spinge il Buon Samaritano a chinarsi sull’uomo ferito e steso a terra. Egli prova compassione e si fa suo prossimo: senza compassione, si terrebbe a distanza, e l’uomo incappato nei briganti rimarrebbe per lui un soggetto senza volto. Quanti sono, anche nel nostro mondo, i bambini, gli anziani, le donne e gli uomini il cui volto non è riconosciuto come unico e irripetibile, e che rimangono invisibili perché nascosti nel cono d’ombra dell’indifferenza! Questo impedisce di vedere l’altro, di udirne il richiamo e percepirne le sofferenze». Il Pontefice ha subito aggiunto: «La cultura dello scarto è una cultura anonima, senza legami e senza volti. Essa si prende cura solo di alcuni, escludendo tanti altri. Affermare il principio di umanità significa allora farsi promotori di una mentalità radicata nel valore di ogni essere umano, e di una prassi che metta al centro della vita sociale non gli interessi economici, ma la cura delle persone».

Il secondo principio affermato nello Statuto è l’«imparzialità», che «porta a non basare la propria azione su ‘alcuna distinzione di nazionalità, razza, credo religioso, classe o opinione politica’. Essa ha come sua conseguenza la neutralità – il terzo principio – per cui il movimento non si schiera con alcuna delle parti nei conflitti e nelle controversie politiche, razziali o religiose».