Vita Chiesa

Papa Francesco: appello per «salvare il mondo da indifferenza e idolatria denaro»

«Voi oggi siete qui per riflettere su come rimediare a questa profonda crisi causata da una confusione dei nostri conti morali con i nostri conti finanziari. Voi siete qui per aiutare a fermare una crisi che sta conducendo il mondo verso il disastro», ha detto Francesco ai presenti, tra i quali i Ministri delle Finanze di diverse nazioni. «L’attuale interdipendenza globale ci obbliga a pensare al mondo come fosse un unicum con un piano comune», l’invito, insieme a quello a concretizzare «due importanti Accordi: quello degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite e quello sul Clima nella Cop21 di Parigi», entrambi siglati nel 2015. «È vostra responsabilità, come leader finanziari delle vostre Nazioni, perseguire e stimolare ad azioni volte a raggiungere gli obiettivi che i vostri Governi hanno adottato quattro anni fa per il bene dell’umanità di oggi e del futuro», l’appello: «Questa è un’impresa fondamentale. Dobbiamo raggiungere ciò che abbiamo concordato, perché la sopravvivenza e il benessere dipendono da questo».

«I segni oggi non sono buoni», il monito del Papa prima di stilarne l’elenco dettagliato: «Gli investimenti in combustibili fossili continuano a crescere, nonostante gli scienziati ci dicano che i combustibili fossili devono rimanere nel sottosuolo. L’Agenzia Internazionale per l’Energia ha recentemente riferito che gli investimenti in energia pulita sono nuovamente diminuiti per il secondo anno consecutivo, sebbene gli esperti abbiano più volte segnalato i vantaggi sull’ambiente umano derivanti dall’energia pulita proveniente dal vento, dal sole e dall’acqua». «Noi continuiamo a camminare su strade vecchie perché siamo intrappolati dalla nostra cattiva contabilità e dalla corruzione di interessi acquisiti», la denuncia di Francesco: «Noi continuiamo a considerare e contare come profitto quello che minaccia la nostra stessa sopravvivenza. Le conseguenze dell’inazione globale sono sorprendenti. Circa due settimane fa, alcuni centri di ricerca scientifica hanno registrato che la concentrazione di diossido di carbonio nell’atmosfera, tra le cause principali del riscaldamento globale legate ad attività umane, ha raggiunto le 415 parti per milione, il più elevato livello mai registrato. In giro per il mondo vediamo ondate di calore, siccità, incendi boschivi, inondazioni ed altri eventi meteorologici estremi, innalzamento dei livelli del mare, emersione di malattie e di ulteriori problemi che sono solo un duro avvertimento di qualcosa di molto peggio che potrebbe essere in arrivo, a meno che non si agisca e non si agisca con urgenza».

«Dobbiamo agire con decisione per porre fine alle emissioni di gas serra entro la metà del secolo al più tardi e fare anche di più», l’appello più urgente da raccogliere: «Le concentrazioni di diossido di carbonio devono diminuire in modo significativo al fine di assicurare la sicurezza della nostra casa comune». Tutto ciò, ha ricordato il Papa, «può essere ottenuto a basso costo usando energia pulita e migliorando l’efficienza energetica». «Che apprezziamo ciò che è importante, non ciò che è superfluo; che correggiamo i nostri conti nazionali e i conti dei nostri ‘affari’, in modo tale da non perseguire più quelle attività che stanno distruggendo il nostro pianeta; che poniamo termine alla dipendenza globale dai combustibili fossili; che apriamo un nuovo capitolo di energia pulita e sicura, che ad esempio utilizzi risorse rinnovabili come il vento, il sole e l’acqua; soprattutto, che agiamo con prudenza e responsabilità nelle nostre economie per venire realmente incontro alle necessità umane, per promuovere la dignità umana, per aiutare i poveri, e per liberarci dall’idolatria del denaro che crea così tante sofferenze». È il «decalogo» del ha detto ai partecipanti all’incontro. In primo luogo, però, «dobbiamo riconoscere il ‘libro mastro’ della vita stessa, della dignità umana, della sopravvivenza, perché quale vantaggio ha un uomo se guadagna il mondo intero e poi perde la propria vita?», l’appello sotto forma di interrogativo.

«Sì, noi siamo di fronte ad una materia di calcolo, il calcolo di salvare il nostro mondo dall’indifferenza e dall’idolatria del denaro», ha spiegato Francesco, auspicando che, «in qualità di amministratori delle finanze del mondo, vi poniate d’accordo su un piano comune, che sia in armonia con la scienza del clima, con la nuova ingegneria dell’energia pulita e anzitutto con l’etica della dignità umana».» Vi esorto a chiedere ai vostri colleghi Ministri delle Finanze di tutto il mondo di unire i vostri sforzi e i vostri piani», la preghiera del Papa: «Possa il vostro lavoro con gli scienziati e i tecnici e con i popoli delle vostre nazioni, specialmente con i più poveri, raggiungere gli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile e dell’Accordo di Parigi sul Clima. Una volta che il piano comune sia concordato dai vostri Governi, spero che possiamo nuovamente incontrarci, per ringraziare Dio per la sua misericordia che ci consente di correggere il nostro cammino prima che sia troppo tardi. Il tempo è essenziale. Attendiamo la vostra decisiva azione per il bene di tutta l’umanità».