Vita Chiesa

Papa Francesco: esiste una inscindibile unità tra Sacra Scrittura e Tradizione [VIDEO]

«Le Sacre Scritture sono la testimonianza in forma scritta della Parola divina, il memoriale canonico che attesta l’evento della Rivelazione. La Parola di Dio, dunque, precede ed eccede la Bibbia. È per questo che la nostra fede non ha al centro soltanto un libro, ma una storia di salvezza e soprattutto una Persona, Gesù Cristo, Parola di Dio fatta carne». Lo ha detto Papa Francesco, stamattina, ricevendo i partecipanti alla Sessione plenaria annuale della Pontificia Commissione biblica, che si è tenuta fino ad oggi in Vaticano per approfondire il tema «Ispirazione e la verità della Bibbia».

http://youtu.be/NHPmwU1aGkQ

«Si tratta – ha evidenziato il Papa – di un tema che riguarda non soltanto il singolo credente, ma la Chiesa intera, poiché la vita e la missione della Chiesa si fondano sulla Parola di Dio, la quale è anima della teologia e, insieme, ispiratrice di tutta l’esistenza cristiana». Proprio perché »l’orizzonte della Parola divina abbraccia e si estende oltre la Scrittura», per comprenderla adeguatamente, ha spiegato il Pontefice, «è necessaria la costante presenza dello Spirito Santo che ‘guida a tutta la verità’». Occorre «collocarsi nella corrente della grande Tradizione che, sotto l’assistenza dello Spirito Santo e la guida del Magistero, ha riconosciuto gli scritti canonici come Parola rivolta da Dio al suo popolo e non ha mai cessato di meditarli e di scoprirne le inesauribili ricchezze».

Come ricorda la Costituzione dogmatica Dei Verbum, ha sottolineato Papa Francesco, «esiste un’inscindibile unità tra Sacra Scrittura e Tradizione, poiché entrambe provengono da una stessa fonte». Ne consegue pertanto che «l’esegeta dev’essere attento a percepire la Parola di Dio presente nei testi biblici collocandoli all’interno della stessa fede della Chiesa. L’interpretazione delle Sacre Scritture non può essere soltanto uno sforzo scientifico individuale, ma dev’essere sempre confrontata, inserita e autenticata dalla tradizione vivente della Chiesa. Questa norma è decisiva per precisare il corretto e reciproco rapporto tra l’esegesi e il Magistero della Chiesa».

I testi ispirati da Dio «sono stati affidati alla Comunità dei credenti, alla Chiesa di Cristo, per alimentare la fede e guidare la vita di carità». «Il rispetto di questa natura profonda delle Scritture – ha aggiunto il Papa – condiziona la stessa validità e l’efficacia dell’ermeneutica biblica. Ciò comporta l’insufficienza di ogni interpretazione soggettiva o semplicemente limitata ad un’analisi incapace di accogliere in sé quel senso globale che nel corso dei secoli ha costituito la Tradizione dell’intero Popolo di Dio, che ‘in credendo falli nequit’».