Vita Chiesa

Papa Francesco in Messico, il programma del viaggio

Un viaggio, ha informato il portavoce vaticano, «organizzato in modo che tutti gli spostamenti prevedano il ritorno, alla fine di ogni giornata, nella nunziatura di Città del Messico, dove il Papa risiederà. Dopo l’incontro con il Patriarca Kirill, nello scalo a Cuba (leggi qui), Papa Francesco arriverà all’aeroporto di Città del Messico alle 19.30 locali, «esattamente come previsto», ha precisato padre Lombardi. Lì avverrà l’accoglienza ufficiale, «piuttosto semplice», perché l’incontro con le autorità arriverà il giorno successivo. Ad accogliere il Papa che scenderà dalla scaletta ci saranno il presidente della Repubblica del Messico, le autorità, il Consiglio permanente dei vescovi. Non è previsto nessun discorso. Dopo la cerimonia in aeroporto, il Papa si trasferirà alla nunziatura, percorrendo 19 chilometri in papamobile.

Il 13 febbraio sarà il giorno della Madonna di Guadalupe, davanti alla cui immagine il Papa – ha spiegato padre Lombardi – «vuole poter pregare personalmente, in silenzio, per tutto il tempo che lo riterrà opportuno». Il Palazzo nazionale, a Città del Messico, sarà il luogo dove il 13 febbraio, alle 10.15, si terrà la cerimonia di benvenuto con il presidente del Messico e la visita di cortesia, l’incontro con le autorità, la società civile e il corpo diplomatico. Nell’atrio del Palazzo, di fronte a circa 1.200 persone, si terranno il discorso del presidente e il primo discorso del Papa, di carattere politico rivolto al Paese. Alle 11, Francesco si trasferirà nella cattedrale, che dista dal Palazzo presidenziale 200 metri: dopo il giro nella grande piazza antistante, che può contenere fino a 80mila persone, l’ingresso del Papa nella cattedrale di Asuncion, dove avverrà l’incontro con i circa 120 vescovi, oggetto del secondo discorso del Papa, che al termine della Messa reciterà l’Angelus. Nella sacrestia, Francesco incontrerà i membri del comitato organizzatore del viaggio, i rappresentanti delle altre confessioni cristiane e il capo del distretto federale. Poi il trasferimento alla nunziatura apostolica – 14 chilometri in «papamobile» – e il trasferimento nella basilica della Madonna di Guadalupe, per raggiungere la quale il Papa percorrerà altri sedici chilometri in «papamobile». Nella basilica Francesco celebrerà la Messa alla presenza di circa 15-20mila persone. «Alla fine della Messa – ha annunciato padre Lombardi – ci sarà l’omaggio di un diadema offerto dal Papa per la Madonna di Guadalupe», con una preghiera sul messale. Infine, la preghiera personale del Papa: «Sarà un momento di preghiera molto bello e importante», ha sottolineato il portavoce vaticano. Il ritorno alla nunziatura è previsto alle 19.

Il terzo discorso in terra messicana il Papa lo terrà nell’ospedale pediatrico «Federico Gomez» di Città del Messico. La giornata di domenica 14 inizierà ad Ecapetec, «città satellite» piuttosto vicina alla capitale, una trentina di chilometri in elicottero. Celebrerà la Messa nel grande campo del Centro studi di Ecatepec, un’area aperta che può contenere fino a 400mila persone. «Katapetec è una collina ventosa, a duemila metri di altezza», ha ricordato il portavoce vaticano, spiegando il motivo della scelta di spostare un po’ più in là nella mattinata la Messa, che il Papa celebrerà alle 11.30: «Per non far passare alla gente tutta la notte lì». Dopo la celebrazione eucaristica, seguita dall’Angelus, Francesco si trasferirà al seminario diocesano di Ecapetec per il pranzo e nel pomeriggio, alle 16.45, con l’elicottero rientrerà a Città del Messico. Alle 17.20 la visita al famoso ospedale pediatrico, dove era già stato Giovanni Paolo II e dove il Papa incontrerà nell’auditorium i piccoli malati, i medici e il personale, che saluterà con il suo discorso. Il ritorno alla nunziatura alle 19.

In Chiapas, incontrando le famiglie, il Papa ascolterà anche la testimonianza di una coppia di divorziati risposati, ha confermato padre Federico Lombardi, rispondendo alle domande dei giornalisti nel briefing odierno sul viaggio in Messico. Lunedì 15 Francesco partirà in aereo da Città del Messico per Tuxla Gutierrez, in Chiapas, zona a sud est vicina al Guatemala, in una regione caratterizzata dalla presenza indigena. «Il Messico è un grande luogo di passaggio di migrazioni dal Sud verso il Nord – ha ricordato il portavoce vaticano – e il Chiapas è il confine di ingresso dei migranti». Dopo quasi due ore di aereo, il Papa si trasferirà in elicottero a San Cristobal de Las Casas, capitale storico-culturale della regione e luogo d’origine del primo vescovo messicano, Bartolomeo di Las Casa, famosissimo per il suo impegno a favore degli indigeni e dal quale la città prende il nome. Alle 10.15, il Papa celebrerà la Messa con le comunità indigene del Chiapas nel Centro sportivo municipale, che può contenere circa 100mila persone. «Le letture, i canti e parti della Messa saranno nelle lingue locali», ha precisato il portavoce vaticano, informando che alle 13 il Papa pranzerà con otto indigeni, «in rappresentanza dei diversi gruppi della zona», nella curia vescovile. Dopo il pranzo, la visita alla cattedrale di San Cristobal de las Casas, dove Francesco incontra anziani e malati e depone un omaggio floreale alla Madonna, prima di traferirsi in elicottero a Tuxla Gutierrez per incontrare alle 16 le famiglie nello stadio «Victor Manuel Reyna». Tra le testimonianze, anche quella di una coppia di divorziati risposati. Per padre Lombardi, è difficile dire se si tratti di una prima volta di Papa Francesco: «Tutte le  volte che ci sono tante riunioni con tante famiglie abbiamo tante situazioni differenti, come è successo anche all’incontro di Milano con Benedetto XVI e a Philadelphia». Quella del Chiapas, ha anticipato il portavoce vaticano, «è una testimonianza interessante, che colpisce: quella di una coppia che, pur essendo nella situazione di non accedere ai sacramenti, è molto ben integrata nella vita della comunità e si è sentita accolta».

Saranno almeno 50mila i giovani che il Papa incontrerà il 16 febbraio a Morelia, zona del «cartello» dei narcos messicani. Il programma del 16 febbraio comincerà alle 7.50 con la partenza in aereo da Città del Messico per Morelia. Alle 9.20, il Papa arriverà allo stadio per celebrare alle 10 la Messa con i sacerdoti, le religiose, i religiosi e i seminaristi. Dopo il pranzo in arcivescovado, Francesco si trasferirà nella cattedrale, per visitarla nel primo pomeriggio, verso le 15. Nella sagrestia, ci sarà l’incontro con 14 rettori delle università, 6 leader di altre confessioni religiose e tanti bambini dl catechismo per la prima comunione. Alle 16 un altro stadio, quello di Josè Maria Morelos y Pavon, sarà il teatro dell’incontro con i giovani, durante il quale il Papa terrà «un atteso discorso», come lo ha definito il portavoce vaticano, ricordando che «quando incontra i religiosi e quando incontra i giovani difficilmente il Papa tiene il testo scritto. Tanto più che in Messico parla la sua lingua, è a casa sua». «Lo schema dell’incontro con i giovani – ha reso noto padre Lombardi – prevede coreografie, canti, la testimonianza di quattro giovani e la consegna al Papa di un documento sull’evangelizzazione dei giovani come frutto dell’impegno della pastorale giovanile. Il Papa consegnerà ai giovani la Croce per l’evangelizzazione della gioventù nel Messico».

Al termine dell’ultima giornata del suo viaggio in Messico Il Papa celebrerà una «messa sul confine» tra il Messico e gli Stati Uniti. Un congedo davvero simbolico, ha raccontato padre Federico Lombardi nel briefing di oggi. A Ciudad Juárez, ultima tappa in terra messicana, ha reso noto il portavoce vaticano, Francesco «si recherà da solo davanti alla rete metallica che divide il confine, per salutare le migliaia di persone che seguiranno la Messa dall’altra parte. Le saluterà prima di proseguire verso la sagrestia e il palco, che è a 80 metri dalla frontiera». Dall’altra parte, quella americana, ci saranno almeno 50mila persone di El Paso. L’area fieristica dove si svolgerà l’ultima messa del Papa in Messico può contenere circa 200mila persone, più 30mila nello stadio, dove saranno allestiti i maxischermi. L’ultimo evento del viaggio sarà anche il congedo del Papa, prima di prendere l’aereo per il viaggio di ritorno. Ma la giornata del 17 febbraio a Ciudad Juarez, nell’estremo Nord del Messico, anche questa zona di narcotraffico e di violenze, prevede altri due importanti appuntamenti: alle 10.30 la visita al penitenziario «Cereso n. 3», dove sono ospitati circa tremila detenuti, di cui il Papa ne incontrerà circa 700 nella cappella, dopo aver visitato il penitenziario, e ne saluterà individualmente un buon numero, prima di rivolgere a tutti un discorso. Alle 12, al Palazzetto dello Sport, è in programma invece l’incontro con il mondo del lavoro, al Colegio de Bachilleres dello Stato di Chihuahua, dove Francesco incontrerà una rappresentanza sia di lavoratori che di imprenditori: circa 3mila in tutto, a cui va aggiunta una rappresentanza dei movimenti popolari delle «tre t» (Techo, tierra, travajo).