Vita Chiesa

Papa Francesco: le Province affrontino squilibri e marginalità con impegno intelligente e solidale

«Il nostro tempo si caratterizza per lo sviluppo sempre più rapido di sofisticate tecnologie e per il progresso della ricerca scientifica nei più diversi ambiti. All’aumento delle opportunità fa riscontro un parallelo aumento di bisogni da soddisfare, di campi in cui intervenire con sollecitudine, di problematiche che meritano considerazione, con l’impiego di ingenti energie e risorse per l’individuazione di possibili soluzioni». Lo ha detto Papa Francesco ai presidenti dell’Unione Province d’Italia, ricevuti stamani in udienza nel Palazzo Apostolico Vaticano. «Accanto ai benefici e ai positivi sviluppi che si registrano in diversi settori, rimangono, e anzi a volte aumentano, squilibri e marginalità, che hanno bisogno dell’impegno intelligente e solidale di tutti per essere adeguatamente affrontati», ha aggiunto il pontefice. Di qui la richiesta dell’«opera di gruppi e associazioni della società civile» e della «consapevole e costante azione dei differenti livelli nei quali si costituiscono i pubblici poteri». Il Papa ha poi evidenziato che «le Province nascono dall’aggregazione di territori con un tessuto storico e culturale omogeneo». Un fatto che «ne spiega la longevità e l’idoneità a rappresentare un necessario polo amministrativo, pur nel mutare delle caratteristiche, dei poteri specifici e delle diverse modalità di scelta dei suoi amministratori». «Promuovendo la tutela delle istanze locali presso il Governo, il Parlamento e le forze economiche e sociali – ha evidenziato Francesco -, costituiscono un elemento di raccordo e di stimolo per una più incisiva azione a favore dei bisogni più avvertiti dalle comunità locali».

Francesco ha invitato le Province a «Promuovere e diffondere una più acuta e consapevole sensibilità ambientale. Occorre che sia sempre più avvertita, tanto dai singoli cittadini quanto dai loro rappresentanti nelle istituzioni, l’importanza della cura della casa comune intesa in tutti i suoi risvolti».  Il pontefice ha poi ricordato «gli ambiti nei quali attualmente le Province in Italia dispiegano le loro competenze», cioè «la cura degli interventi a difesa del suolo e del consolidamento delle aree a rischio, quello della viabilità di una capillare rete stradale che collega tra loro piccoli e piccolissimi centri con le città più grandi, e quello della gestione delle scuole secondarie superiori, assicurandone sicurezza e funzionalità». Francesco ne ha riconosciuto i compiti: «Assicurare che le condizioni ambientali del territorio come quelle delle strade e delle scuole non si deteriorino per trascuratezza, per mancanza della necessaria manutenzione, per indolenza nell’adottare i provvedimenti indispensabili ad evitare il degrado ambientale o strutturale ed i pericoli che a questo sono connessi». Un’azione che presuppone – ha evidenziato il pontefice – «una capacità progettuale», un «costante impegno» e «un’adeguata disponibilità delle risorse necessarie a espletarne regolarmente i compiti».

«Per un effettivo miglioramento della qualità della vita, per evitare possibili drammi e i loro enormi costi umani ed economici, conseguenza dell’incuria o di imprevidenza, e per assicurare durature prospettive di sviluppo sostenibile, è necessario considerare l’opera di manutenzione e di messa in sicurezza delle scuole, delle strade e dell’ambiente come una delle questioni centrali». Lo ha detto Papa Francesco ai presidenti dell’Unione Province d’Italia, ricevuti stamani in udienza nel Palazzo Apostolico Vaticano. Nel suo intervento il pontefice ha evidenziato la «rilevanza che assume per il bene comune l’implementazione di progetti e di politiche che, anziché favorire l’abbandono o il saccheggio del territorio, sono finalizzate a una sua attenta cura e a metterne in luce potenzialità e specifiche caratteristiche». Netta la bocciatura di «stravolgimenti ambientali o sfruttamento indiscriminato di risorse paesaggistiche e storico-ambientali». Dal Papa, infine, l’augurio di «proseguire con coraggio e determinazione nel vostro lavoro, in modo da fare delle Province un presidio e un centro propulsore di una mentalità che sappia porsi l’obiettivo di uno sviluppo veramente sostenibile».