Vita Chiesa

Papa Francesco: malattie rare e dimenticate, «uguale accesso» per tutti

«Ciascuna persona, soprattutto quella sofferente», va «accolta, curata e, se possibile, guarita», «senza esitazione». A ribadirlo è il Papa, nel messaggio ai partecipanti alla XXXI Conferenza internazionale sul tema: «Per una cultura della salute accogliente e solidale a servizio delle persone affette da patologie rare e neglette», organizzata questa settimana in Vaticano dal Pontificio Consiglio per gli operatori sanitari, in cui auspica che il «valore eminente» della persona umana sia alla base di soluzioni «realistiche, coraggiose, generose e solidali».

Per Francesco, serve un «approccio integrato», con «attente valutazioni»: non solo «qualificate e diversificate» competenze sanitarie, ma anche extra-sanitarie. Secondo dati dell’Oms, 400 milioni di persone soffrono di malattie «rare», mentre quelle cosiddette «neglette» riguardano oltre un miliardo di persone. Si tratta di patologie per lo più di natura infettiva e – osserva il Papa – diffuse tra le popolazioni più povere del mondo, «spesso in Paesi dove l’accesso ai servizi sanitari è insufficiente a coprire i bisogni essenziali», soprattutto in Africa e America Latina, in aree a clima tropicale, con una potabilità insicura dell’acqua e carenti condizioni igienico-alimentari, abitative e sociali. Di qui la necessità che la Chiesa, come fa da sempre, scenda «in campo» nelle periferie «non solo esistenziali» ma anche «assistenziali» del mondo: è «prioritario» che si mantenga «dinamicamente in uno stato di ‘uscita’», facendosi «ospedale da campo» per le persone emarginate.

Per il Papa, c’è una relazione «decisiva» tra queste malattie e l’ambiente, e il «peso maggiore grava sulle popolazioni più povere»: nasce da qui l’«assoluta importanza» del rispetto e della custodia del creato, della nostra casa comune. «Uguale accesso» alle cure efficaci per uguali bisogni di salute «indipendentemente» dal contesto socio-economico, geografico, culturale, la consegna del Papa.