Vita Chiesa

Papa Francesco: messaggio a Movimenti popolari, «resistere a disumanizzazione»

«Come vorrei che questa energia costruttiva si diffondesse in ogni diocesi, in modo che diventino ponti tra i popoli e gli individui», il sogno di Francesco, secondo il quale «questi sono i ponti che possono abbattere i muri dell’esclusione, dell’indifferenza, del razzismo e dell’intolleranza». Di fronte a un processo di «disumanizzazione accelerata», per Francesco bisogna che i Movimenti popolari sappiano cogliere «i pericoli ma anche le opportunità che ogni crisi porta con sé». «Il grave pericolo è espropriare i nostri vicini», e di dividere il mondo tra «vicini» e «non vicini», invece di scegliere l’icona del Buon Samaritano come strada da seguire per la prossimità. No, allora, a un «sistema economico che ha il dio denaro al centro», all’ipocrisia e alla falsa «tolleranza»: «La disoccupazione è reale, la violenza è reale, la corruzione è reale, la crisi di identità è reale», scrive il Papa, ricordando che è nella misericordia che si trovano le «radici dell’identica umanità che resiste alla disumanizzazione che prende le sembianze dell’indifferenza, dell’ipocrisia e dell’intolleranza».

«Difendere la creazione», l’altro imperativo del Papa, tenendo presente che la scienza non è «neutrale» rispetto alle nuove conquiste dell’umanità. «Nessuna persona è un criminale e nessuna religione è terrorista», afferma il Papa: «Il terrorismo cristiano non esiste, il terrorismo ebraico non esiste, il terrorismo musulmano non esiste. Ci sono individui fondamentalisti e violenti in tutti i popoli e in tutte le religioni, e con l’intolleranza generalizzata diventano più forti perché si nutrono di odio e di omofobia». «Affrontando il terrorismo con l’amore, lavoriamo per la pace», conclude Francesco.