Vita Chiesa

Papa Francesco: no alla distruzione delle guerre, sì alla costruzione del dialogo

«Io sono rimasto molto, molto contento – e la ricordo tanto – della visita in Giordania. È un bel ricordo che porto con me», ha esordito Francesco. «Il lavoro che voi fate è un lavoro di costruzione», ha proseguito: «Noi viviamo un tempo in cui ci siamo abituati alla distruzione che fanno le guerre. E il lavoro del dialogo, dell’avvicinamento ci aiuta sempre a costruire». «In una riunione di questo genere la parola più importante è dialogo», la consegna del Papa, che ha ribadito che «il dialogo è uscire da sé stessi, con la parola, e ascoltare la parole dell’altro. le due parole si incontrano, i due pensieri si incontrano. È la prima tappa di un cammino». «Dopo questo incontro della parola, i cuori si incontrano e incomincia un dialogo di amicizia, che finisce con la stretta delle mani», l’iter suggerito da Francesco: «Parola, cuore, mani. È semplice! Lo sa fare un bambino… Perché non farlo noi? E questo è – piccolo, piccolo, piccolo – il passo della costruzione, dell’amicizia, della società». «Tutti abbiamo un Padre comune: siamo fratelli», ha concluso il Papa: «Andiamo su questa strada, che è bello! Vi ringrazio perché voi siete convinti che è buono andare su questa strada».