Vita Chiesa

Papa Francesco: porterò a Fatima un augurio di pace e di speranza

«In Portogallo, questo augurio lo porterò – a Dio piacendo – di persona, nel mio ormai imminente pellegrinaggio al Santuario di Fatima, dove cento anni orsono è apparsa la Madonna ai tre Pastorelli», ha proseguito Francesco riferendosi al suo diciannovesimo viaggio apostolico fuori dall’Italia. «L’incontro con la Madonna è stata per loro un’esperienza di grazia che li ha fatti innamorare di Gesù», ha ricordato: «Come tenera e brava Maestra, Maria introduce i piccoli veggenti nell’intima conoscenza dell’Amore trinitario e li porta ad assaporare Dio come la realtà più bella dell’esistenza umana». «Non posso non augurare lo stesso a tutti voi, cari amici», ha esclamato il Papa: «Al di sopra di ogni altro obiettivo che vi abbia portato a Roma e qui vi trattenga, ci sia sempre questo: conoscere e amare Cristo – come direbbe l’apostolo Paolo – cercando di conformarsi sempre più a Lui fino al dono totale di sé». «Siete chiamati a progredire, senza stancarvi, nella vostra formazione cristiana e sacerdotale, pastorale e culturale», l’invito ai sacerdoti: «Qualunque sia la vostra specializzazione accademica, la vostra prima preoccupazione resti sempre quella di crescere nel cammino della consacrazione sacerdotale, mediante l’esperienza amorosa di Dio: un Dio vicino e fedele, come lo sentirono i Beati Francesco e Giacinta e la Serva di Dio Lucia». «Cercare rifugio sotto il manto di Lei, una madre che ci prende per mano e ci insegna a crescere nell’amore di Cristo e nella comunione fraterna», l’invito mariano del Papa.

«Il rapporto con la Madonna ci aiuta ad avere un buon rapporto con la Chiesa: tutte e due sono Madri», ha assicurato il Papa, che ha citato il commento di sant’Isacco, l’abate della Stella: «Quello che si può dire di Maria si può dire della Chiesa e anche della nostra anima. Tutte e tre sono femminili, tutte e tre sono Madri, tutte e tre danno vita». Di qui la necessità di «coltivare il rapporto filiale con la Madonna, perché, se questo manca, c’è qualcosa di orfano nel cuore». «Un prete che si dimentica della Madre, e soprattutto nei momenti di difficoltà, manca di qualcosa», ha ammonito Francesco: «È come se fosse orfano, mentre in realtà non lo è! Si è dimenticato di sua madre. Ma nei momenti difficili il bambino va dalla mamma, sempre. E la Parola di Dio ci insegna ad essere come bambini svezzati in braccio alla madre». «La vostra comunità sacerdotale continui ad essere un vivaio di apostoli, punto di unione delle Chiese dei vostri Paesi con Roma, uniti nella carità e nella testimonianza viva dell’amore di Dio per l’umanità», l’auspicio di Francesco, che al termine del suo discorso è tornato a citare la Madonna e i tre pastorelli di Fatima: «Prego la Madonna di Fatima perché vi insegni a credere, adorare, sperare e amare come i Beati Francesco e Giacinta e la Serva di Dio Lucia».