Vita Chiesa

Papa Francesco: sport favorisce «cultura inclusione» e respinge «cultura scarto»

“Lo sport – ha esordito Francesco – promuove contatti e relazioni con persone che provengono da culture e ambienti diversi, ci abitua a vivere accogliendo le differenze, a fare di esse un’occasione preziosa di reciproco arricchimento e scoperta”. “Tutto questo – ha proseguito il Papa – risalta ancora maggiormente nella vostra esperienza, perché la disabilità che sperimentate in qualche aspetto del vostro fisico, mediante la pratica sportiva e il sano agonismo si trasforma in un messaggio d’incoraggiamento per tutti coloro che vivono situazioni analoghe alle vostre, e diventa un invito a impegnare tutte le energie per fare cose belle insieme, superando le barriere che possiamo incontrare intorno a noi, e prima di tutto quelle che ci sono dentro di noi”. “Siete venuti da tante parti del mondo, e ognuno di voi porta con sé la propria esperienza di sportivo e prima di tutto di uomo e di donna”, ha detto il Papa: “Porta le conquiste, i traguardi raggiunti con tanta fatica, anche con tante difficoltà che ha dovuto affrontare”.

“Ciascuno di voi però – ha proseguito – è testimone di quanto sia importante vivere queste gioie e queste fatiche nell’incontro con gli altri, poter condividere la propria corsa, trovare un gruppo di amici che ti danno una mano e dove tu dai una mano agli altri. E così ognuno riesce a dare il meglio di sé!”. “La vostra testimonianza, cari atleti, è un grande segno di speranza”, le parole di Francesco: “È una prova del fatto che in ogni persona ci sono potenzialità che a volte non immaginiamo, e che possono svilupparsi con la fiducia e la solidarietà. Dio Padre è il primo a sapere questo! Lui ci conosce meglio di chiunque altro, e ci guarda con fiducia, ci ama come siamo, ma ci fa crescere secondo quello che possiamo diventare”. “Nel vostro sforzo per uno sport senza barriere, per un mondo senza esclusi, non siete mai soli! Dio nostro Padre è con voi!”, ha assicurato il Papa, auspicando che “lo sport sia per voi tutti una palestra nella quale allenarvi quotidianamente al rispetto di voi stessi e degli altri, una palestra che vi dia l’occasione di conoscere persone e ambienti nuovi e vi aiuti a sentirvi parte attiva della società. Che possiate sperimentare, anche attraverso la pratica sportiva, la vicinanza di Dio e l’amicizia dei fratelli e delle sorelle”.