Vita Chiesa

Papa Francesco, udienza: nuova alleanza uomo-donna è strategica per orientare politica

«L’attuale passaggio di civiltà appare segnato dagli effetti a lungo termine di una società amministrata dalla tecnocrazia economica», dove «la subordinazione dell’etica alla logica del profitto dispone di mezzi ingenti e di appoggio mediatico enorme». È il grido d’allarme del Papa, che nell’udienza generale di oggi ha annunciato ai circa 25mila fedeli presenti che «questa è la nostra riflessione conclusiva sul tema del matrimonio e della famiglia».

«Siamo alla vigilia di eventi belli e impegnativi, che sono direttamente legati a questo grande tema: l’Incontro Mondiale delle Famiglie a Filadelfia e il Sinodo dei Vescovi qui a Roma», ha ricordato Francesco: «Entrambi hanno un respiro mondiale, che corrisponde alla dimensione universale del cristianesimo, ma anche alla portata universale di questa comunità umana fondamentale e insostituibile che è appunto la famiglia». «In questo scenario», per il Papa, «una nuova alleanza dell’uomo e della donna diventa non solo necessaria, anche strategica, per l’emancipazione dei popoli dalla colonizzazione del denaro». «Questa alleanza deve ritornare ad orientare la politica, l’economia e la convivenza civile!», ha esclamato Francesco, perché «decide l’abitabilità della terra, la trasmissione del sentimento della vita, i legami della memoria e della speranza».

Il nodo d’oro. «La famiglia è proprio è all’inizio, alla base di questa cultura mondiale che ci salva da tanti, tanti attacchi, tante distruzioni, tante colonizzazioni, come quella del denaro o quelle colonizzazioni ideologiche che minacciano tanto il mondo», ha detto il Papa che ha aggiunto: «La famiglia è la base per difendersi!», salutato da un applauso. «Di questa alleanza, la comunità coniugale-famigliare dell’uomo e della donna è la grammatica generativa, il nodo d’oro, potremmo dire», ha spiegato Francesco, secondo il quale «la fede la attinge dalla sapienza della creazione di Dio, che ha affidato alla famiglia non la cura di un’intimità fine a sé stessa, bensì l’emozionante progetto di rendere domestico il mondo».

«La creazione di Dio non è una semplice premessa filosofica: è l’orizzonte universale della vita e della fede!», ha precisatoo il Papa, che ha spiegato ai 25mila fedeli presenti oggi in piazza san Pietro che «non c’è un disegno divino diverso dalla creazione e dalla sua salvezza»: «È per la salvezza della creatura, di ogni creatura, che Dio si è fatto uomo: per noi uomini e per la nostra salvezza, come dice il Credo. E Gesù risorto è il primogenito di ogni creatura». «Proprio dalla Parola biblica della creazione abbiamo preso la nostra ispirazione fondamentale, nelle nostre brevi meditazioni del mercoledì sulla famiglia», ha detto il Papa nell’ultima catechesi dedicata a questo tema. «A questa Parola possiamo e dobbiamo nuovamente attingere con ampiezza e profondità», ha aggiunto: «È un grande lavoro, quello che ci aspetta, ma anche molto entusiasmante».

«Il mondo creato è affidato all’uomo e alla donna: quello che accade tra loro dà l’impronta a tutto». Francesco ha attinto a piene mani alla Genesi ricordando che «il loro rifiuto della benedizione di Dio approda fatalmente ad un delirio di onnipotenza che rovina ogni cosa. È ciò che chiamiamo peccato originale. E tutti veniamo al mondo nell’eredità di questa malattia». «Nonostante ciò – ha spiegato però il Papa – non siamo maledetti, né abbandonati a noi stessi. L’antico racconto del primo amore di Dio per l’uomo e la donna, aveva già pagine scritte col fuoco, a questo riguardo!».

«Esistono molti luoghi comuni, a volte persino offensivi, sulla donna tentatrice che ispira al male. Invece c’è spazio per una teologia della donna che sia all’altezza di questa benedizione di Dio per lei e per la generazione!», ha poi esclamato il Papa, che nella catechesi odierna ha parlato del ruolo della donna nella Chiesa a partire dal racconto della Genesi, e dalle «parole che Dio rivolge al serpente ingannatore»: «Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe». «Mediante queste parole – ha spiegato Francesco – Dio segna la donna con una barriera protettiva contro il male, alla quale essa può ricorrere, se vuole, per ogni generazione. Vuol dire che la donna porta una segreta e speciale benedizione, per la difesa della sua creatura dal Maligno! Come la Donna dell’Apocalisse, che corre a nascondere il figlio dal Drago. E Dio la protegge».

«La misericordiosa protezione di Dio nei confronti dell’uomo e della donna, in ogni caso, non viene mai meno per entrambi», ha proseguito il Papa: «Non dimentichiamo questo! Il linguaggio simbolico della Bibbia ci dice che prima di allontanarli dal giardino dell’Eden, Dio fece all’uomo e alla donna tuniche di pelle e li vestì». «Questo gesto di tenerezza», per Francesco, «significa che anche nelle dolorose conseguenze del nostro peccato, Dio non vuole che rimaniamo nudi e abbandonati al nostro destino di peccatori. Questa tenerezza divina, questa cura per noi, la vediamo incarnata in Gesù di Nazaret, figlio di Dio nato da donna».

«Cristo, nato da una donna, è la carezza di Dio sulle nostre piaghe, sui nostri sbagli, sui nostri peccati», ha detto a braccio il Papa, nella parte finale della catechesi di oggi. «Dio ci ama come siamo, e vuol portarci avanti in questo progetto, e la donna è quella più forte che porta avanti questo progetto!», ha proseguito sempre fuori testo. «La promessa che Dio fa all’uomo e alla donna, all’origine della storia, include tutti gli esseri umani, sino alla fine della storia», ha ricordato il Papa: «Se abbiamo fede sufficiente, le famiglie dei popoli della terra si riconosceranno in questa benedizione». «Chiunque si lascia commuovere da questa visione, a qualunque popolo, nazione, religione appartenga, si metta in cammino con noi», l’invito di Francesco, che ha assicurato: «Sarà nostro fratello e sorella». «Senza fare proselitismo, camminiamo insieme sotto questa benedizione e sotto questo scopo di Dio di farci tutti fratelli nella vita, in un mondo che va avanti e nasce proprio dalla famiglia, dall’unione dell’uomo e della donna», ha concluso ancora a braccio, benedicendo le «famiglie di ogni angolo della terra».

Appello per viaggio a Cuba e negli Usa. «Sabato prossimo partirò per il Viaggio apostolico a Cuba e negli Stati Uniti d’America, una missione a cui mi accingo con grande speranza», ha detto il Papa, subito prima dei saluti in lingua italiana che come di consueto concludono l’udienza del mercoledì. «Motivo principale del Viaggio è l’Ottavo Incontro Mondiale delle Famiglie, che avrà luogo a Filadelfia», ha spiegato il Papa: «Mi recherò anche nella sede centrale dell’Onu, nel 70° anniversario di tale istituzione». «Fin da ora saluto con affetto il popolo cubano e quello statunitense, che, guidati dai loro Pastori, si sono preparati spiritualmente», le parole di Francesco: «Chiedo a tutti di accompagnarmi con la preghiera, invocando la luce e la forza dello Spirito Santo e l’intercessione di Maria Santissima, Patrona di Cuba quale Virgen de la Caridad del Cobre, e Patrona degli Stati Uniti d’America quale Immacolata Concezione».

Beatificazione a San Miniato. «Sempre sabato prossimo, a San Miniato – ha proseguito il Papa parlando dell’Italia – verrà proclamato beato Pio Alberto del Corona, Vescovo di quella Diocesi e fondatore delle Suore Domenicane dello Spirito Santo». «Egli fu zelante guida e saggio maestro del popolo a lui affidato», ha ricordato: «Il suo esempio e la sua intercessione aiutino la Chiesa a camminare nello spirito del Vangelo, portando frutti di opere buone», ha concluso.

Prologo con i ministri Ue. L’udienza di oggi, in una piazza bagnata dalla pioggia, ha avuto un prologo in Auletta Paolo VI, dove il Papa ha ricevuto il ministro dell’Ambiente, Luca Galletti, insieme ai ministri dell’Ambiente dell’Unione europea e ai commissari europei Karmen Vella e Miguel Arias Canato, in occasione di un incontro organizzato dall’Italia e dal Lussemburgo (presidente di turno dell’Unione europea) in vista del Vertice sul Clima di Parigi.