Vita Chiesa

Papa a Ponte Mammolo: «andare avanti con coraggio, nei tempi belli e nei tempi brutti»

Al suo arrivo, alle ore 15.45, Francesco è stato accolto dall’arcivescovo Angelo De Donatis, vicario generale della diocesi di Roma, da mons. Guerino di Tora, vescovo ausiliare per il settore Nord, dal parroco don Giuseppe Raciti e dal viceparroco don Alfio Carbonaro. Nel campo sportivo, sotto una pioggia battente, il Papa ha incontrato i bambini e i ragazzi della catechesi, i giovani dell’oratorio e le famiglie; successivamente, nel teatro, ha salutato i malati e gli anziani; quindi, in diverse sale della parrocchia, ha incontrato i poveri e gli operatori del centro Caritas che li assiste, i volontari del Banco farmaceutico e alimentare. Poi il colloquio di Francesco con due giovani ospiti della parrocchia, provenienti dalla Repubblica del Gambia, rispettivamente di 18 e 25 anni; infine il Papa ha confessato alcuni penitenti. Intorno alle ore 18, il Santo Padre ha presieduto, nella chiesa parrocchiale, la messa, concelebrata con altri parroci dell’XI Prefettura, parroci emeriti e alcuni sacerdoti amici della comunità. Il Papa ha pronunciato l’omelia a braccio e al termine della messa è rientrato in Vaticano.

«La vita assomiglia un po’ a questo pomeriggio, perché a volte c’è il sole, ma a volte vengono le nuvole, viene la pioggia e viene il tempo brutto. Cosa deve fare un cristiano? Andare avanti con coraggio, nei tempi belli e nei tempi brutti. Ma ci saranno delle tempeste, nella vita… avanti! Gesù ci guida». Queste le parole pronunciate a braccio dal Papa, davanti al piazzale della parrocchia di San Gelasio a Ponte Mammolo, dove i parrocchiani lo hanno acclamato e ascoltato imperterriti sotto la pioggia battente su Roma. «Prendete sempre la mano di Gesù» anche quando si sbaglia o si cade, perché lui è sempre pronto a perdonarci, ha detto Francesco ai giovani: «Nelle cose brutte, non se ne va!». Durante l’incontro con gli anziani e i malati, salutati uno ad uno nel teatro della parrocchia, ha detto loro: «Siete le braci del mondo e della Chiesa per portare avanti il fuoco». Poi l’invito a non sentirsi inutili e a parlare con i giovani. «Vorrei ringraziarvi per quello che fate per il mondo e per quello che fate per la Chiesa. Forse a qualcuno di voi viene in mente di fare la domanda», le parole di Francesco: «Ma cosa faccio, io, per il mondo? Io non vado alle Nazioni Unite, non vado alle riunioni … Sono qui, a casa … Questa testimonianza, ognuno con la fede, con il volere bene alla gente, con fare buoni auguri agli altri, è come conservare il fuoco. Voi siete la brace, la brace del mondo sotto le ceneri: sotto le difficoltà, sotto le guerre ci sono questi braci, braci di fede, braci di speranza, braci di gioia nascosta. Per favore, conservate le braci, quelle che avete nel cuore, con la vostra testimonianza. Siano i problemi che ci sono, siano i problemi che verranno, ma quell’essere consapevoli che io ho una missione, nel mondo e nella Chiesa: portare avanti quel fuoco nascosto, il fuoco di una vita». Poi l’invito a non sentirsi inutili e a parlare con i giovani.

Gesù «ci dà la forza per andare avanti nei momenti di prova, e vincerli con la sua forza», ha assicurato il Papa, nell’omelia della messa celebrata ieri pomeriggio nella parrocchia romana di San Gelasio. «Gesù non ci lascia soli nelle prove della vita: sempre ci prepara, ci aiuta», ha detto Francesco nell’omelia pronunciata interamente a braccio: «Questa è la prima cosa che ci insegna la Chiesa: Gesù ci prepara sempre alle prove e nelle prove è con noi, non ci lascia soli. Mai». «Non c’è momento della vita che non possa essere vissuto pienamente se non ascoltando Gesù», ha proseguito il Papa: «Nei momenti belli, fermarsi e ascoltare Gesù; nei momenti brutti, fermarci e ascoltare Gesù. Questa è la strada. Lui ci dirà cosa dobbiamo fare. Sempre. E andiamo avanti in questa Quaresima con queste due cose: nelle prove, ricordare la gloria di Gesù, cioè quello che ci aspetta; che Gesù è presente sempre, con quella gloria per darci forza. E durante tutta la vita, ascoltare Gesù, cosa ci dice Gesù. Nel Vangelo, nella liturgia: sempre ci parla; o nel cuore». Al termine della messa il parroco, don Giuseppe Raciti, ha ringraziato Francesco per aver donato una casa prefabbricata ad una famiglia del quartiere, presente alla messa, che aveva perso drammaticamente la propria abitazione in un rogo. Al termine della sua visita pastorale, sul sagrato della chiesa il Papa ha voluto rivolgere un saluto ai tanti fedeli che, nonostante il freddo pungente, lo hanno atteso per una parola al termine della Messa. «Io sto pensando una cosa: aprire una parrocchia al Polo Nord, e voi che avete sentito tanto freddo, potete andare lì a fare la parrocchia», ha scherzato: «Grazie, grazie per essere rimasti qui, al freddo; grazie tante per essere venuti; grazie per la vostra accoglienza e per la vostra bontà».