Vita Chiesa

Papa in Corea: i giovani a Francesco tra ricerca della felicità e le due Coree

Smey viene dalla Cambogia. “Santo Padre – dice la ragazza – ho una grande preoccupazione. Quella preoccupazione è come rispondere alle tante grazie di Dio. Quando ero piccola pensavo che avrei dovuto seguire la strada della vocazione, se Dio mi avesse chiamato”. La ragazza confida al Papa i suoi dubbi: come capire cosa fare nella vita senza rinunciare a quello che “Dio mi ha dato per corrispondere a Lui”. Sempre dalla Cambogia, arriva a papa Francesco anche la richiesta di riconoscere santi i tanti martiri che in Cambogia sono stati uccisi nei campi di sterminio (i “killing fields”) da Pol Pot. Prende poi la parola Marina Park Giseon, una dei partecipanti della Corea a questa Giornata asiatica dei Giovani. “Attualmente, noi giovani della Corea – dice – viviamo in una società di forte capitalismo sentendo la confusione dei valori”. 

“Però – aggiunge la ragazza – da una parte mi prende un’inquietudine. Tutti i giovani che sono attorno a me passano i giorni vertiginosamente in una società competitiva per guadagnare più soldi, mentre io ho preso una decisione opposta”. “Le chiedo, per me e i giovani coreani che vivono in una società di forte capitalismo: ci parli della vita di vera felicità e ci dica una parola su come dovremmo vivere e con quale anima dovremmo scegliere il lavoro per il nostro futuro”. La ragazza coreana parla a Francesco anche della particolare situazione della divisione tra la Corea del Sud e del Nord. “Vorrei chiederLe, come vede Lei la Corea del Nord e con quale anima dovremmo guardare e che cosa possiamo fare per la Corea del Nord noi giovani cattolici coreani”.