Vita Chiesa

Papa in Corea: il saluto del vescovo al centro di Kkottongnae

Con queste parole il vescovo della diocesi di Cheongju, monsignor Gabriel Chang Bong-hun, ha dato il benvenuto a Papa Francesco nel centro di KKottongnae. Si tratta di una diocesi che sin dall’inizio della fondazione ha svolto varie opere per i poveri, gli ammalati e gli emarginati. Nella diocesi si sono promosse varie opere educative per i bambini disabili: la Scuola della Madonna per i bambini ciechi; la Scuola del Sacro Cuore per i bambini sordomuti; la Scuola dello Spirito Santo per i bambini con turbe emotive. Poi, nel 2001, i religiosi di KKottongnae hanno inaugurato “la Scuola di KKottongnae” per l’infanzia abbandonata e per quei bimbi di ragazze madri non desiderati per l’adozione a causa della menomazione innata. “Questi bambini – ha detto il vescovo al Papa – hanno subito il dolore di essere abbandonati ben due volte: prima, abbandonati dai propri genitori perché erano nati disabili, e poi abbandonati perché non sono stati adottati. Infatti nella società coreana ancora si esita ad adottare i bambini disabili”. 

Ed ha aggiunto: “Ora, nel Santo Padre che viene da lontano e accoglie questi bambini disabili e emarginati, vediamo sotto i nostri occhi l’amore di Dio che dice, ‘Si dimentica forse una donna del suo bambino, … io invece non ti dimenticherò mai’ (Is 49,15). Tale atto del Papa arriva a noi come un appello lanciato con tutta la forza in favore dell’amore preferenziale e dell’attenzione per i disabili”.