Vita Chiesa

Papa in Iraq: Bruni, “il viaggio si fa, con le difficoltà dovute alla situazione sanitaria e alla sicurezza”

“Sarà un viaggio diverso da quelli a cui siamo abituati”, ha proseguito il portavoce vaticano: “Si dovrà tenere conto del Covid-19 e delle misure sanitarie imposte dal Paese, ecclesiastiche e governative. Sarà un gesto d’amore, e come tutti i gesti d’amore è un gesto estremo. Per certi versi sarà un viaggio ‘virtuale’, nei limiti in cui è possibile in un Paese come l’Iraq, dove la connessione ad Internet non è sempre disponibile, specialmente nei villaggi”.

“Con l’eccezione di Erbil – ha fatto notare Bruni – il Papa non incontra folle: siamo nell’ordine delle centinaia di persone, qualcuno in più a Qaraqosh e all’aperto. Il viaggio si farà, come ha detto il Papa, anche solo per permettere agli iracheni di vederlo in televisione e di sapere che è nel loro Paese. Questo conta”. Il viaggio, che verrà trasmesso tutto in diretta ad eccezione della tappa a Najaf, “sarà particolare anche per le questioni di sicurezza”. “Nei viaggi papali, c’è sempre a disposizione un’auto blindata”, ha ricordato il direttore della Sala stampa vaticana: “Stiamo parlando di un viaggio in cui le esigenze di sicurezza sono diverse rispetto ad altri: è probabile e possibile che venga utilizzata”.

Il Papa, comunque, si sposterà sempre in un’auto chiusa e utilizzerà un’auto aperta solo all’interno dello stadio di Erbil. Quanto all’incontro con il Grand Ayatollah Al-Sistani, Bruni ha precisato che “si tratta di una visita di cortesia che ha una portata significativa: vedremo se c’è altro”. Papa Francesco, infine, incontrerà gli Yazidi “sicuramente a Ur”, nell’incontro interreligioso del 6 marzo, ha reso noto il portavoce vaticano.