Vita Chiesa

Papa in Irlanda: Messa al Phoenix Park, «in famiglia amatevi come Cristo, così si salva il mondo». Chiediamo perdono per gli abusi

«Come uno dei frutti di questa celebrazione della vita familiare, possiate tornare alle vostre case e diventare fonte di incoraggiamento per gli altri, per condividere con loro ‘le parole di vita eterna’ di Gesù. Le vostre famiglie infatti sono sia un luogo privilegiato sia un importante mezzo per diffondere quelle parole come ‘buone notizie’ per ciascuno, specialmente per quelli che desiderano lasciare il deserto e la ‘casa di schiavitù’ per andare verso la terra promessa della speranza e della libertà». Lo ha detto Papa Francesco nell’omelia della Messa al Phoenix Park di Dublino (testo integrale).

«Chiediamo perdono per gli abusi in Irlanda, abusi di potere e di coscienza, abusi sessuali da parte di membri che avevano incarichi di responsabilità nella Chiesa». Papa Francesco, nell’atto penitenziale, è tornato a chiedere perdono anche per quanti hanno gettato un velo di silenzio sul dolore di tanti. A sorpresa, il Pontefice ha raccontato l’incontro avuto con «otto persone sopravvissute», ponendo «ai piedi della misericordia del Signore questi crimini» e auspicando che il «Signore mantenga e faccia crescere questo stato di vergogna», «affinché mai più accadano queste cose e perché sia fatta giustizia».

«L’amore che abbiamo conosciuto in Gesù Cristo», ha spiegato, si è «incarnato nel nostro mondo mediante una famiglia, e mediante la testimonianza delle famiglie cristiane in ogni generazione ha il potere di infrangere ogni barriera per riconciliare il mondo con Dio e fare di noi ciò che da sempre siamo destinati a essere: un’unica famiglia umana che vive insieme nella giustizia, nella santità e nella pace».

«Il compito di dare testimonianza a questa Buona Notizia non è facile», ha proseguito il Papa, e «naturalmente, ci saranno sempre persone che si opporranno alla Buona Notizia, che ‘mormoreranno’ contro le sue ‘parole dure’. Tuttavia, come San Colombano e i suoi compagni, che affrontarono acque ghiacciate e mari tempestosi per seguire Gesù, non lasciamoci mai influenzare o scoraggiare dallo sguardo gelido dell’indifferenza o dai venti burrascosi dell’ostilità».

«Se siamo onesti con noi stessi, possiamo anche noi trovare duri gli insegnamenti di Gesù. Quanto è sempre difficile perdonare quelli che ci feriscono! Che sfida è sempre quella di accogliere il migrante e lo straniero! Com’è doloroso sopportare la delusione, il rifiuto o il tradimento! Quanto è scomodo proteggere i diritti dei più fragili, dei non ancora nati o dei più anziani, che sembrano disturbare il nostro senso di libertà». Per il Santo Padre, «la Chiesa nel suo insieme è chiamata ad ‘uscire’ per portare le parole di vita eterna alle periferie del mondo. Possa la nostra celebrazione di oggi confermare ciascuno di voi, genitori e nonni, bambini e giovani, uomini e donne, frati e suore, contemplativi e missionari, diaconi e sacerdoti, nel condividere la gioia del Vangelo! Possiate condividere il Vangelo della famiglia come gioia per il mondo!».