Vita Chiesa

Papa in Romania: Gisotti, «sarà un viaggio a forte carattere ecumenico»

Sarà un viaggio «a forte carattere ecumenico», caratterizzato da «spostamenti continui, in aereo ed in elicottero, proprio perché il Papa vuole visitare tutte le zone principali del Paese: Polacchia, Moldavia e Transilvania», ha spiegato il portavoce vaticano ai giornalisti, durante il briefing di oggi. «Sicuramente il tema dell’ecumenismo del sangue sarà molto presente, in particolare nella beatificazione dei sette vescovi martiri in programma nell’ultima giornata», ha detto Gisotti a proposito dell’»evidente scopo ecumenico del viaggio», insieme alla visita della comunità cattolica di un Paese con circa 20milioni di abitanti, a grande maggioranza ortodossa (l’80%, contro il 7% dei cattolici) e caratterizzato dalla pluralità etnica, in particolare degli ungheresi e poi anche dei rom, «due componenti molto presenti viaggio».

Soprattutto a Bucarest, ha reso noto il direttore della sala stampa vaticana, «c’è grande attesa, ci si può aspettare una partecipazione di popolo molto forte, non solo dei cattolici». Interpellato dai giornalisti in merito alla presenza dell’Europa, tra i temi del viaggio, Gisotti ha fatto notare che «il Papa si reca in un Paese che sta per concludere il suo mandato di presidenza semestrale. Penso che alcuni interventi si potranno leggere anche in questa dimensione. Certamente il Santo Padre ha in mente la dimensione multietnica e i tanti rumeni emigrati in tanti Paesi europei». Quanto al tema della restituzione dei beni ecclesiastici, Gisotti lo ha definito «uno dei temi più delicati, e non da adesso. Per quanto ne so io, non è in agenda in modo pubblico un intervento su questo. Ovviamente è un tema presente: sono circa 2600 i beni ecclesiastici, e solo una parte molto ridotta di essi è stata restituita. È un tema che rappresenta ferita del passato, e che però è ancora presente: non è in programma ufficialmente, se ci sarà un confronto a livello privato non è possibile dirlo in questo momento. Il dato beatificazione sicuramente è molto significativo, per il rafforzamento del dialogo tra cattolici e ortodossi».

Il viaggio del Papa in Romania comincerà venerdì 31 maggio alle 8.10, con la partenza dall’aeroporto di Fiumicino alla volta di Bucarest, dove l’aereo con a bordo il Papa atterrerà alle 11.30. All’arrivo in aeroporto, l’accoglienza ufficiale, del presidente e della moglie. Poi la cerimonia di benvenuto, alle 12.05, all’ingresso del complesso del Palazzo presidenziale Cotroceni, luogo dell’incontro con il Primo Ministro, un quarto d’ora dopo, e del primo discorso del Papa, alle ore 13, rivolto alle autorità, alla società civile e al Corpo diplomatico. «Il 31 maggio è la festa della Visitazione della Beata Vergine Maria», ha fatto notare Gisotti: «Maria che si mette in cammino, e tutta l’impostazione del viaggio ha un accento mariano, da una parte, e sinodale dall’altro», come dimostrano il logo e il motto del viaggio: «Camminiamo insieme».

Il pomeriggio è a forte dimensione ecumenica: alle 15.45 l’incontro privato con il Patriarca Daniel nel palazzo del Patriarcato, dove alle 16.15 si svolgerà l’incontro con il Sinodo permanente della Chiesa ortodossa, durante il quale il Papa e il patriarca pronunceranno un discorso. Alle 17 la preghiera del Padre Nostro recitata nella nuova cattedrale ortodossa – con il saluto del Santo Padre – e la Messa nella cattedrale cattolica di San Giuseppe, in programma alle 18.10. «La nuova cattedrale è già stata inaugurata, ma ci sono ancora diversi lavori da fare, ci vorranno alcuni anni per il completamento», ha detto Gisotti, ricordando che «Giovanni Paolo II fece una donazione importante, di circa 200mila dollari, nel 1999 proprio per la costruzione cattedrale ortodossa».  «Il Papa reciterà il Padre Nostro in latino e il Patriarca Daniel, successivamente in rumeno», ha annuncaito Gisotti: «Saranno presenti almeno 2mila persone all’interno e 10mila fuori, ma i numeri sono in crescita e si prevede un aumento». Nella piccola cattedrale cattolica di San Giuseppe, invece, «troveranno posto circa un migliaio di persone, mentre circa 30mila staranno fuori, nella parte antistante».  La giornata di venerdì si concluderà con il ritorno in nunziatura, per l’incontro del Papa con i Gesuiti in Romania,  24  confratelli.

«Ci sono già 110mila iscritti, ma ci si aspetta un numero molto più grande, il doppio se non il triplo». Così Gisotti ha descritto la partecipazione che, il 1° giugno alle 11.30, accompagnerà la Messa del Papa nel Santuario di Sumuleu-Ciuc, nella regione della Transilvania, una chiesa mariana all’interno di un monastero francescano che «è nel cuore degli ungheresi». E sono moltissimi gli abitanti di origine ungheresi attesi all’appuntamento che inaugurerà la seconda giornata del viaggio del Papa in Romania. Da secoli, il santuario è mèta della devozione mariana, come dimostra la grande statua di Maria in legno, scolpita attorno al 1.500, che al suo interno ne è il simbolo. Alla fine della Messa, «come è tradizione nei santuari mariani, viene consegnata una Rosa d’Oro alla Madonna dal Santo Padre», ha ricordato Gisotti: poi il pranzo con i vescovi e il trasferimento in elicottero all’aeroporto di Iasi, per la visita privata alla cattedrale di Santa Maria Regina, alle 17.15, e l’incontro mariano con la gioventù e con le famiglie nel piazzale antistante il Palazzo della Cultura. «Sono già 60mila gli iscritti, ma si pensa che si arriverà a superare 100mila, molti dei quali giovani», ha annunciato il portavoce vaticano: «Giovanni Paolo II avrebbe voluto essere a Iasi per incontrare anche i giovani, ma non ha potuto nel 1999 e fece un saluto alla gioventù. Francesco chiude un po’ il cerchio, dopo 20 anni». È prevista anche la presenta di una delegazione della Chiesa ortodossa. La partenza in aereo per Bucarest è prevista alle 19, con il discorso di congedo mezz’ora prima, e il rientro nella capitale ungherese un’ora dopo.

La Divina Liturgia per la beatificazione dei 7 vescovi greco-cattolici martiri nel Campo della Libertà, a Blaj, in programma alle ore 11, e l’incontro con la comunità rom, alle 15.45. Sono i due momenti che il 2 giugno scandiranno la terza e ultima giornata del viaggio apostolico in Romania. La Divina Liturgia, che sarà presieduta dal Papa – che terrà anche l’omelia – ma celebrata dal cardinale Lucian Muresar, arcivescovo di rito greco-cattolico, «si svolgerà in un luogo molto significativo per la fede dei cattolici in Romania», ha sottolineato Alessandro Gisotti, nel briefing di oggi: «Fu qui che il regime comunista, nel 1948, chiese ai cattolici di unirsi alla chiesa ortodossa: molti non accettarono e furono perseguitati e martirizzati». Alle 13.25 il pranzo con il seguito papale e, alle 15.45, l’incontro con la comunità Rom di Blaj. «Si tratta di un quartiere, non di un campo – ha precisato il portavoce vaticano – dove la maggioranza della popolazione è di etnia rom, integrata nel tessuto della città di Blaj. La parrocchia dove il Papa incontra le famiglie rom è stata inaugurata due settimane fa e ha visto la benedizione della prima pietra solo nel 2017, da parte del cardinale Sandri. È una piccola chiesa, che può ospitare dentro circa 60-100 persone, mentre fuori un numero più grande. Sarà un incontro particolarmente raccolto». Il Papa porterà il suo saluto alla comunità rom, prima di trasferirsi in elicottero – alle 16.35 – all’aeroporto di Sibiu, per la cerimonia di congedo, in programma alle 17.20, dieci minuti prima della partenza dell’aereo papale per Ciampino. In tutto il viaggio apostolico in Romania saranno otto gli interventi del Papa: tre discorsi, tre omelie e due saluti, tutti in italiano.