Vita Chiesa

Papa in Terra Santa: Re di Giordania, «Noi crediamo nella sua guida»

Ricambiando il saluto carico di affetto del Re, Papa Francesco lo ha definito “uomo di pace, artefice di pace” ringraziandolo per quanto il Re fa per la promozione del dialogo interreligioso tra ebrei, cristiani e musulmani. “È un onore riceverla pellegrino in questo viaggio che ha nella Giordania la sua prima tappa”, ha detto il Re al Papa ricordando che fu suo padre il Re Hussein ad accogliere nel 1964 ad Amman Paolo VI e ricordando il viaggio di Giovanni Paolo II 14 anni fa. Il panorama attuale della Regione mediorientale presenta purtroppo ancora molte sfide riguardo soprattutto alla “ingiustizia e alla violenza”. “Noi crediamo nella sua leadership”, ha quindi detto il Re al Papa. “Sappiamo che il suo pontificato è caratterizzato dalla missione a creare ponti”. Anche l’Islam oggi – ha detto il Re – è chiamato a “dimostrare che vive in armonia con tutti” a “essere un Islam di pace”.

Il Re ha poi rivolto parole molto importanti per i cristiani del Medio Oriente. “I cristiani arabi – ha detto – sono una parte integrante della società giordana e vivono in armonia nel nostro Paese. Apprezziamo altamente questa presenza”. Il Re ha quindi rinnovato il suo impegno a proseguire sulla strada del dialogo, “a lavorare insieme, a collaborare per il bene dell’umanità intera, a contribuire a risolvere il problema degli immigrati siriani, a trovare accordi di pace per quel popolo, e aiutare i palestinesi a vivere in uno Stato libero e indipendente accatto allo Stato d’Israele”.