Vita Chiesa

Papa in Turchia: in preghiera davanti al Mihrab in direzione di Mecca

Il Papa è stato accolto dal Gran Muftì e da un Imam, prima di entrare insieme, attraverso il grande portico, all’interno della Moschea per la visita. Prima di entrare, il Papa e tutto il seguito si sono levati le scarpe. Poi il Gran Muftì ha accompagnato il Papa in visita alla moschea. Il Papa ha ascoltato con interesse le parole del gran Muftì, alzando spesso gli occhi al cielo per seguire quanto gli veniva spiegato. Poi il papa e il Grand Muftì si sono messi davanti al Miḥrab. È una sorta di abside che, in una moschea o dovunque si voglia pregare, indica la qibla, ovvero l‘esatta direzione di Mecca in quanto città ospitante la Kaʿba. E qui dopo che il seguito si è posto in semicerchio, il Papa e il Grand muftì si sono fermati in un momento di raccoglimento: il Papa con le mani giunte, il Gran Muftì con le mani rivolte al cielo. Tre minuti intensi di preghiera al termine dei quali, il Papa è uscito.  

«Quam dilecta tabernacula tua Domine (Psalmus 83). Contemplando la bellezza e l’armonia di questo luogo sacro, la mia anima si eleva all’Onnipotente, fonte ed origine di ogni bellezza, e chiedo all’Altissimo di guidare sempre i cuori dell’umanità sulla via della verità, della bontà e della pace». È la dedica che Papa Francesco ha lasciato questa mattina al termine della sua visita al museo di Santa Sofia (Hagia Sofia). Hagia Sofia, un tempo basilica dedicata alla Divina Sapienza, fu fatta costruire da Costantino su un sito occupato da templi pagani nel 360. Dal 1935 è un museo per volontà di Ataturk, padre della Turchia laica.