Vita Chiesa

Papa nelle isole Maurizio, «accogliere sfida accoglienza e protezione dei migranti»

«Il Dna del vostro popolo – ha ricordato Francesco a proposito della storia dell’isola – conserva la memoria di quei movimenti migratori che hanno portato i vostri antenati su questa isola e che li hanno anche condotti ad aprirsi alle differenze per integrarle e promuoverle in vista del bene di tutti«: «Abbiate a cuore di accoglierli come i vostri antenati hanno saputo accogliersi a vicenda, quali protagonisti e difensori di una vera cultura dell’incontro che consente ai migranti – e a tutti – di essere riconosciuti nella loro dignità e nei loro diritti», la consegna del Papa. Quello mauriziano, nella fotografia di Francesco, è un popolo «caratterizzato non solo da un volto multiforme sul piano culturale, etnico e religioso, ma soprattutto dalla bellezza che deriva dalla vostra capacità di riconoscere, rispettare e armonizzare le differenze in funzione di un progetto comune». Una dimostrazione, questa, che «è possibile raggiungere una pace stabile a partire dalla convinzione che la diversità è bella quando accetta di entrare costantemente in un processo di riconciliazione, fino a sigillare una specie di patto culturale che faccia emergere una ‘diversità riconciliata’. Questa è base e opportunità per la costruzione di una effettiva comunione all’interno della grande famiglia umana senza la necessità di emarginare, escludere o respingere».

Per continuare ad essere «un’oasi di pace», le isole Maurizio devono conservare «la tradizione democratica instaurata a partire dall’indipendenza». Ne è convinto il Papa, che nel discorso alle autorità ha auspicato che «questo stile di vita democratica possa essere coltivato e sviluppato, combattendo in particolare contro ogni forma di discriminazione». «Voi che siete impegnati nella vita politica della Repubblica di Mauritius – l’appello ai politici – possiate essere un esempio per coloro che contano su di voi, specialmente per i giovani. Col vostro comportamento e la volontà di combattere tutte le forme di corruzione, possiate manifestare il valore dell’impegno al servizio del bene comune ed essere sempre degni della fiducia dei vostri connazionali».

Quanto «al forte sviluppo economico» registrato in questi 50 anni dall’indipendenza, Francesco ha esortato ad essere «vigilanti», pur rallegrandosi dei successi compiuti: «Nel contesto attuale – il grido d’allarme – spesso risulta che la crescita economica non vada sempre a vantaggio di tutti e che lasci da parte un certo numero di persone, specialmente i giovani». «Perciò vorrei incoraggiarvi a sviluppare una politica economica orientata alle persone e che sappia privilegiare una migliore distribuzione delle entrate, la creazione di opportunità di lavoro e una promozione integrale dei più poveri», la ricetta del Santo Padre, per il quale non bisogna «cedere alla tentazione di un modello economico idolatrico che ha bisogno di sacrificare vite umane sull’altare della speculazione e della mera redditività, che tiene conto solo del beneficio immediato a scapito della protezione dei più poveri, dell’ambiente e delle sue risorse».

Testo integrale del discorso del Papa