Vita Chiesa

Pax Christi: mons. Ricchiuti (Presidente), chiamati a «scelte profetiche»

«Ringrazio tutti e tutte per le parole di pace ascoltate e scambiate in questi giorni. Certi sogni non sono svaniti. Sono vivi dinanzi ai nostri occhi. Come il sogno d’Isaia di un mondo disarmato e di una umanità riconciliata. Così come sono luminosi alcuni orizzonti, lungimiranti e limpidi dinanzi ai nostri occhi. Orizzonti come quello della concordia, della giustizia e della pace per tutti e per tutte. Ma perché questo sogno si realizzi c’è ancora bisogno di donne e uomini di buona volontà che amano, credono e sperano nella pace. Ed è su questa strada che, ieri come oggi, si pone Pax Christi, con la sua identità, con la sua storia e le sue utopie».

Con queste parole monsignor Giovanni Ricchiuti, arcivescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti e presidente nazionale di Pax Christi, ha concluso questa mattina i lavori del convegno promosso dal movimento a Vicenza, alla vigilia della consueta Marcia per la pace di fine anno, già alla sua 47ͣ edizione. «Pax Christi – ha sottolineato il presidente – non solo deve custodire la memoria del suo passato, ma deve essere consapevole del proprio presente, guardando con fiducia verso il futuro».

«Come è sempre stato – ha aggiunto mons. Ricchiuti – il nostro movimento, accanto agli altri, oggi è più che mai presenza importante nella Chiesa e deve continuare a offrire un contributo originale come, ad esempio, quello dell’educazione alla pace e alla nonviolenza. E per ricordare il linguaggio, a noi caro, di don Tonino Bello, questa educazione non può non passare attraverso la rinuncia, l’annuncio e la denuncia. Dobbiamo essere vigilanti, perché solo così avremo il coraggio della denuncia. E dobbiamo avere sempre la forza dell’annuncio: il Vangelo della pace è buona notizia! Non abbiamo più bisogno di spade ma di nuove strade disarmate di dialogo e di diritti, soprattutto per gli ultimi della storia. Perché siamo ancora convinti che il sogno di Isaia è possibile». Pax Christi, ha concluso il presidente, «è chiamata a scelte profetiche, nella linea delle parole di Papa Francesco, ed è chiamata a individuare strade alternative alla violenza e alle armi».