Vita Chiesa

Persone con disabilità: Cei, dal 2 al 3 dicembre il convegno “O tutti o nessuno!”. Udienza con Papa Francesco

Così suor Veronica Donatello, responsabile del Servizio per le persone con disabilità della Conferenza episcopale italiana, presenta l’evento organizzato in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, che si celebra il 3 dicembre di ogni anno.

Si intitola “O Tutti O Nessuno!” e si terrà a Roma, da venerdì 2 a sabato 3 dicembre. Particolarmente densa di appuntamenti la giornata di sabato: alle 8.30, la celebrazione eucaristica all’Altare della Cattedra della Basilica di San Pietro presieduta da mons. Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Conferenza episcopale italiana, in diretta su Tv2000.

Alle 11, la catechesi accessibile sulle orme di San Pietro, sempre nella Basilica vaticana. Al termine, l’udienza privata con Papa Francesco, riservata alle persone con disabilità. Saranno presenti persone con disabilità italiane, dei vari continenti, giovani adulti, anziani, amici.

Infine, alle 15, l’incontro online “Dal Diritto di indipendenza al bisogno di Appartenenza nella società e nella comunità cristiana” con una tavola rotonda – moderata dal giornalista Riccardo Benotti (Sir) e da Rita Minischetti, referente delle persone con disabilità della Cei al Sinodo – introdotta dal saluto di mons. Baturi cui faranno seguito gli interventi di Roberto Franchini, doocente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e membro del gruppo di Coordinamento del Servizio sul tema “Dal Diritto di indipendenza al bisogno di Appartenenza”; e di Marco Bollani, formatore e progettazione Anfaas Lombardia, su “Oltre la Convenzione Onu.

Il nuovo mandato dei servizi per le persone in condizioni di disabilità”. A seguire le testimonianze dalle diocesi. “Dal Diritto di indipendenza al bisogno di appartenenza nella società e nella comunità cristiana”. “Passiamo dal diritto di indipendenza al bisogno di appartenenza – sottolinea la religiosa -. L’inclusione sta mettendo in moto un’appartenenza che è molto più grande e molto più bella. È un cammino sinodale, una Chiesa del ‘noi’. Mettere in atto un atto un processo inclusivo significa sostenere comunità inclusive, eliminare ogni distinzione e accompagnare al bisogno di appartenenza e di relazione che c’è in ogni uomo”.