Vita Chiesa

Pistoia, «Ciao vescovo»: le letterine dei cresimandi a mons. Bianchi

E proprio domani, domenica 17 marzo 2013, nella Cattedrale di Pistoia (con inizio alle ore 15:30) ci sarà un incontro fra questi ragazzi e il loro vescovo: la “Giornata dei Cresimandi”, organizzata dall’Ufficio Catechistico diocesano guidato da don Cristiano D’Angelo.

Uno dei punti saldi nel cammino che in tutte le parrocchie pistoiesi ha preparato la Giornata di domani ha riguardato proprio la richiesta, formulata ai ragazzi dal vescovo, di scrivere due righe. “Desidero non solo io, vescovo, dire delle cose a voi ragazzi ma anche sapere da voi come state vivendo questo momento e per questo – ha precisato Bianchi nei mesi scorsi – vi chiedo di scrivere una lettera dove mi raccontate se siete felici o se sentite che qualcosa non va nella vostra vita. Raccontatemi le vostre paure e i vostri dubbi, i vostri sogni e i vostri desideri – proseguiva il vescovo ai cresimandi – e se volete, potete anche farmi qualche domanda. Io sarò felice di potervi rispondere”.

Al centro del cammino in preparazione all’incontro, l’episodio evangelico di Zaccheo: il ricco capo dei pubblicani che cercava di vedere Gesù ma che era impedito a causa di due limiti, la grandezza della folla e la piccolezza della sua statura. E proprio anche sul significato dei “limiti” si è centrato il sussidio in preparazione alla Giornata; un documento per “aiutare i ragazzi – ha scritto don Cristiano – ad avvicinarsi alla Cresima facendo una esperienza di fede personale e gioiosa”.

Con il sacramento della Confermazione, comunemente noto come Cresima, i battezzati – scrive la dottrina – “vengono vincolati più perfettamente alla Chiesa, sono arricchiti di una speciale forza dallo Spirito Santo, e in questo modo sono più strettamente obbligati a diffondere e a difendere, con la parola e con l’opera, la fede come veri testimoni di Cristo”.

L’incontro in Cattedrale, cui prenderanno parte centinaia di giovani (attorno ai 12/14 anni. Ne sono attesi fra 8/900) che hanno già ricevuto la Cresima nelle scorse settimane o che stanno per riceverla nelle prossime, si inizia proprio con le risposte fornite dal vescovo Mansueto ai ragazzi.

Prosegue con testimonianze di gruppi giovani e si conclude con una liturgia particolare: quella con il fuoco. Una processione con un braciere acceso: simbolo scelto per rappresentare la discesa dello Spirito Santo, con la Cresima, sui ragazzi. Questi arriveranno in cattedrale con il simbolo del loro gruppo, o della loro parrocchia, disegnato su uno stendardo o su uno striscione.  Ogni gruppo sarà anche caratterizzato da bandane dello stesso colore con sopra scritto non solo il nome della parrocchia ma anche il nome del ragazzo o della ragazza: durante l’incontro, le bandane saranno scambiate fra i ragazzi dei vari gruppi. Un modo simbolico per pregare gli uni per gli altri. Una giornata, insomma, che si annuncia colorata e allegra.

CIAO, VESCOVO

Dalle lettere scritte a mons. Mansueto Bianchi, vescovo di Pistoia, dai ragazzi che ricevono la Cresima in questo 2013

“Quando sono in casa mia, mi piace tanto leggere perché si può viaggiare con la fantasia della mente”

“Io, come Zaccheo, ho tanti limiti. Lui l’altezza e la folla. Io sono timido, molto timido, con i professori”

“Immagino che tutti abbiano dei limiti perché tutti non sono perfetti. Ma io, con i miei limiti e i miei difetti, comunque mi ci trovo bene”

“Sono agitata, lunatica e chiacchiero troppo. I maschi mi considerano una pazza”

“Mi piace ballare, cantare, suonare il violino. Però non so suonarlo”

“Sono molto insicura perché ho paura di sbagliare. Mi arrendo, non affronto le cose”

“Ho un paio di domande da farti: quando hai deciso di fare il prete? Se non avessi potuto fare il lavoro religioso, quale altro avresti scelto? E quando a fare la cresima eri tu, eri agitato?”

“Tutto sommato io sono felice, ma l’unica cosa che mi manca è qualcuno di cui mi possa fidare senza paura che tradisca la mia fiducia”

“Caro vescovo, io sono contenta e le confido un segreto; voglio molto bene a un mio amico. Per questo vorrei porgerle una domanda: a che serve l’amore?”

“Io non credo che esistano persone cattive, ma che vogliano sembrarlo. Per esempio io conosco un ragazzo che fa un po’ il bulletto. Però dentro di sé non è cattivo come vuole mostrarsi”

“Un po’ di tempo fa mi è capitato di essere stata perdonata da un amico per una brutta cosa che avevo fatto. In quel momento mi sono sentita la ragazza più felice del mondo. Secondo lei, ciò che mi è successo è stato un po’ merito di Gesù?”

“Mi sento serena perché sento l’amore di Gesù in tutte le cose belle che faccio. Penso di essere una bambina molto fortunata e sono soddisfatta della mia vita grazie alle certezze che ho nella vita e nella famiglia”

“Sono appassionata di animali e infatti posseggo un cavallo, una capretta, un gatto. E una tartaruga”.

“Molti di noi ragazzi hanno paura di non piacere agli altri o di essere presi in giro per come facciamo e per come siamo. Ma io non mi vergogno perché l’importante è essere sé stesso e non cambiare solo per piacere a un’altra persona”

“Quando prego mi rivolgo sempre a Gesù e mi sa sempre rispondere”

“In questo momento non sono felice e non c’è niente che va nella mia vita. Le mie maggiori paure sono la mia immaginazione e i miei sogni”

“Per ora credo di non aver mai incontrato l’amore di Gesù”

“Pensando al futuro, sono un po’ in ansia perché mi aspettano cose nuove dopo la scuola media. Ho timore di perdere gli amici, anche se non tutti. Ognuno di noi prenderà strada diverse e non so se rimarremo in contatto. Questa è una cosa che mi rattrista”

“Da grande vorrei diventare modellista perché mi piace disegnare”

“Il mio sogno è sapere e imparare tutto quello che si può sapere e imparare. E magari scoprire qualcosa di nuovo. Il mio desiderio è quello precedente”

“Alcune volte mi chiedo se la gente mi stia mentendo sul luogo fisico in cui mi trovo, cioè la Toscana. Poi ci ripenso è dico: “No, è una sciocchezza”. Poi penso a come si è creato il mondo e a cosa succeda dopo la morte”

“In questo momento della mia vita sono felice o perlomeno spensierato perché ho due genitori che mi vogliono bene e a cui voglio bene. Ho tanti amici. A scuola vado bene”

“Quando sono in difficoltà io prego Gesù e lui mi aiuta a rialzarmi, a mettermi sulla strada giusta”