Vita Chiesa

Pistoia, Messa del vescovo nello stabilimento Breda

«L’intera città deve dire grazie a Breda: avete fatto crescere Pistoia nella cultura e nello spirito della solidarietà; avete ricordato a tutti che una città cresce non solo perché vi si asfaltano le strade ma soprattutto perché i cittadini si prendono a cuore il destino comune partendo da coloro che sono in situazioni di sofferenza. E Pistoia, l’intera città, ha visto Breda come un suo diretto patrimonio». E’ un passaggio dell’omelia tenuta questa mattina da mons. Mansueto Bianchi, vescovo di Pistoia, in una celebrazione eucaristica ospitata all’interno dello stabilimento di Ansaldo Breda.

Molti i lavoratori che, nel reparto dove viene costruito anche l’ultratecnologico ETR1000, hanno preso parte alla celebrazione sullo sfondo di un clima decisamente migliorato rispetto alla analoga occasione di un anno fa. “Un Vangelo molto strano quello di oggi – ha premesso il vescovo commentando il brano, odierno,  legato alla maternità di Elisabetta, l’anziana sposa di Zaccaria che in età molto avanzata darà alla luce un figlio, Giovanni – un Vangelo che insegna ad attendere e a sperare obiettivi all’apparenza impossibili; un Vangelo che può insegnare molto a tutti, anche ai lavoratori di una fabbrica dove si costruiscono treni e la costruzione è fatta pezzo per pezzo; un Vangelo che testimonia come, per raggiungere l’obiettivo della vita, non si debba attendere inerti, ma sia necessario esercitarsi nella passione, nella tenacia, nella costanza; un Vangelo che ricorda a tutti, anche ai più giovani, anche a coloro che il lavoro non lo cercano addirittura più da quanto sono disperati, che si può e si deve sperare contro ogni speranza”.

Mons. Bianchi ha fatto presente di non essere andato in fabbrica “a portare sogni” sottolineando come la realtà racconta “una vicenda ancora in mezzo al guado” e come “voi vi state ancora bagnando”. Però – ha aggiunto – “è il tempo della tenacia, della fatica, della passione sapendo che ci sono mete ancora da raggiungere e sapendo che dentro questi capannoni non si costruisce solo un prodotto che va fuori, vagoni e locomotive, ma si realizzano, giorno dopo giorno, le singole persone in un intreccio continuo tra vicende aziendali e vicende personali”.

A questo punto, quasi al termine dell’omelia, il vescovo si è interrotto facendo presente di essersi accorto di non aver ancora nominato il nome di Dio. “Pazienza – ha aggiunto, in tono scherzoso – ma dobbiamo tutti ricordare, specie in questi giorni di Natale, che ogni volta che noi diciamo “uomo”, ogni volta che difendiamo il “lavoro”, ogni volta che sosteniamo la “dignità”, in quel preciso momento noi nominiamo anche Dio”.

Prima della benedizione finale sono intervenuti, per ringraziare il vescovo manifestando apprezzamento per le parole usate e per la vicinanza dimostrata sulle vicende Breda, il presidente di Ansaldo Breda Antonio Rosania e l’amministratore delegato Maurizio Manfellotto. Nella direzione aziendale e nella sede della rappresentanza sindacale si sono poi svolti due momenti di scambio di auguri, in un clima di grande serenità. Il vescovo è stato accompagnato da Selma Ferrali, responsabile dell’Ufficio diocesano per la Pastorale Sociale e il Lavoro.

Nello stabilimento di via Ciliegiole a Pistoia è in fase di realizzazione la commessa vinta dal consorzio AnsaldoBreda-Bombardier per Trenitalia, che consente la costruzione del nuovo ETR1000, il nuovo treno ecosostenibile ad alta velocità, successore dell’ETR500, capace di correre fino a 400 km orari abbattendo i tempi di percorrenza, sulla Milano-Roma non stop, fino a 2 ore e 40 muniti. La commessa che ha ridato fiato allo stabilimento pistoiese è per 50 unità.