Vita Chiesa

Pitigliano, chiuso un anno di Sinodo

di Mariano Landini«Grazie a voi perché, dal 28 di settembre a Sovana fino ad ora, avete avuto pazienza. Io credo, mi auguro, spero, che queste riunioni siano servite a voi, come a me, per crescere nella prudenza, nell’ascolto, nel sentire un’assemblea che talvolta fa fatica, ma che comunque ha tanto da dire… gente che pensa, che prega e che ama la sua Chiesa…». Con queste parole il vescovo di Pitigliano Sovana Orbetello, mons. Mario Meini, ha concluso l’ultima assemblea del sinodo diocesano prima della pausa estiva, ed ha continuato: «Ora ci rimane da camminare ancora, già da questa estate con i vostri emendamenti e la preparazione dei nuovi schemi e poi, dall’8 ottobre, cammineremo ancora in assemblea. Ce la faremo prima di Natale? Non lo so, cercheremo di non perdere tempo, ma anche di non togliere la parola a nessuno».

Ed il cammino da compiere effettivamente è ancora molto. I centotrenta sinodali, che si sono dati appuntamento al prossimo 8 ottobre per l’apertura delle quarta sessione del sinodo diocesano, sono chiamati a discutere ed approvare altri quattro documenti (parrocchie e strutture diocesane, sacerdoti, religiose ed amministrazione).

Nelle precedenti tre sessioni, durante venti assemblee, i documenti discussi ed approvati sono stati cinque (Evangelizzazione, Liturgia, Carità, Famiglia e quello, breve ma importante per la zona, sull’accoglienza dei turisti). In dirittura di arrivo il complesso, ma fondamentale documento sull’impegno politico e sociale dei cattolici.

Molto importanti sono stati anche gl’interventi in sinodo dei tre vescovi della metropolia (Buoncristiani, Santucci e Agostinelli), che hanno proposto alcune linee comuni per le diocesi confinanti, e dell’arcivescovo di Pisa, mons. Plotti, che ha introdotto il tema della parrocchia. E c’è scappata anche, nell’ambito della assemblee, l’ordinazione diaconale di un sinodale laico, cerimonia alla quale hanno partecipato, come una sola famiglia, tutti i sinodali.Insomma… il sinodo va… Gli scopi prefissati stanno tutti per essere raggiunti, con l’elaborazione collegiale di documenti dottrinali e allo stesso tempo pratici, che interessano un po’ tutta la vita ecclesiale (e non solo) del territorio e che, con la promulgazione formale, diverranno leggi per tutti i fedeli.

Oltre a questo, il dato estremamente positivo per una diocesi «sparsa» come quella di Pitigliano, è che oltre cento persone, in gran parte laiche, che, dall’Amiata all’Isola del Giglio, si sono incontrate, hanno fatto conoscenza ed hanno imparato, senza timori reverenziali e peli sulla lingua, a lavorare assieme ai loro pastori. Una ricchezza umana che, se sarà adeguatamente valorizzata, potrà portare più frutti di tanti documenti, importanti sì, ma che incontreranno inevitabilmente le solite difficoltà nella traduzione dalla carta stampata alla vita vissuta.