Vita Chiesa

Prato, domani il ministero del lettorato a due donne. E’ il primo caso in Toscana

Il lettorato che prevede la lettura delle scritture durante la messa e la liturgia delle ore, ma anche la preparazione degli altri fedeli all’ascolto e alla comprensione. E siccome è un ministero vero e proprio, è superfluo dire che nel corso dei secoli lo si è declinato e, prima ancora, udito più che altro al maschile.

Papa Francesco ha però spalancato le porte alle donne. Poco più di un anno fa, nella lettera apostolica Spiritus Domini, il pontefice messo la novità nero su bianco, modificando un canone del Codice di diritto canonico. Canone, il 230, dove ora si legge che «I laici che abbiano l’età e le doti determinate con decreto dalla Conferenza episcopale, possono essere assunti stabilmente, mediante il rito liturgico stabilito, ai ministeri di lettori e di accoliti; tuttavia tale conferimento non attribuisce loro il diritto al sostentamento o alla rimunerazione da parte della Chiesa». Secondo Francesco, lo stesso canone prevedeva, implicitamente, quanto affermato: «tali ministeri laicali, essendo basati sul sacramento del Battesimo, possono essere affidati a tutti i fedeli, che risultino idonei, di sesso maschile o femminile, secondo quanto già implicitamente previsto».Fin qui le parole e l’atto del Papa che ha permesso di riscoprire due ministeri un po’ dimenticati negli anni.

Ne ha approfittato subito don Petre Tamas, il parroco di San Pio X, che non fa mistero di aver trovato nell’esplicita autorizzazione papale l’idea e lo stimolo per riconoscere e intensificare l’attività di chi, come i tre nuovi lettori, già da anni si impegna in parrocchia. Da un lato, il sacerdote ha risposto a una necessità effettiva. Dall’altro, ha potuto riconoscere, specie alle due lettrici, il lavoro svolto a favore della comunità parrocchiale. E in fondo era l’unico modo, visto che per Domenico Cifaldi, essendo uomo, è in teoria aperta anche la strada del diaconato.

«La mia proposta a queste tre persone è nata dal fatto che io sono solo, anche se posso contare su una buona collaborazione dei miei parrocchiani – dice don Petre –. Non ho viceparroco, non ho diacono o sacrestano. Il lavoro è tanto e così, quando ho visto l’apertura del Papa, ho pensato di poter proporre il lettorato a Teresa, Sandra e Domenico, che studia teologia e ha una figlia grande. Teresa è un’insegnate – prosegue il parroco – e Sandra lo è stata». Due professioni assolutamente in linea con il ministero che eserciteranno e che comprende, nella preparazione dei fedeli, anche il catechismo.

Per Teresa Cantileno la proposta è giunta a sorpresa, dopo «undici anni di attività in parrocchia». Giovane docente di lettere al Buzzi, ha 32 anni e spiega di aver accettato dopo «un cammino di discernimento, con l’aiuto dello Spirito Santo». «Mi accingo a questo passo con grande gioia – continua – e devo dire che ritengo giusto che la Chiesa dia spazio alle donne, con un maggiore coinvolgimento e riconoscimento nell’annuncio di Gesù».

Sulla stessa linea, troviamo Teresa Minucci. «Sì, è stata una sorpresa – ammette –, ma don Petre è fatto così; osserva, pensa e poi ci dice quel che ha escogitato. Vedo in questa apertura di papa Francesco il segnale di una scossa a tutta la Chiesa. Forse non eravamo pronti prima e forse non siamo abituati a un ruolo più evidente delle donne anche se, nella pratica, sono decenni che siamo attive e presenti».