Vita Chiesa

Prato, mons. Agostinelli: tutelare matrimonio e famiglia

La coincidenza casuale con il voto di ieri sera in Consiglio Comunale sulle cosiddette “unioni civili” non passa ovviamente inosservata. Il Vescovo non vi fa diretto riferimento ma il senso delle sue parole è chiaro: «In ossequio al nostro dettato costituzionale, sintesi equilibrata di apporti provenienti da diversa matrice culturale, vorremmo – afferma – che la politica non scegliesse scorciatoie che alla lunga non garantiscono un vero futuro a nessuno».

«Nessuna crociata», spiega Agostinelli ma «La situazione ci spinge ad investire in questo nevralgico tema della famiglia, dove si intrecciano le sorti di uomini e donne, di bambini soprattutto, e della intera società. Citando don Zeno Saltini, fondatore di Nomadelfia, il presule pratese ribadisce: «La famiglia è la cellula vivente dell’umanità. “Se maltrattate la cellula avrete sempre un corpo malato”».

Anche stasera, come già nel primo appuntamento di gennaio di questa speciale preghiera per Prato, la cattedrale di Santo Stefano era gremita. Presenti, tra gli altri, l’assessore Daniela Toccafondi e il consigliere Luca Roti.

Quando si parla di famiglia sembra che i problemi e le difficoltà prendano sempre il sopravvento. Per questo Agostinelli apre il suo intervento con un pensiero in positivo: «”La Chiesa – esordisce – guarda alle famiglie che restano fedeli agli insegnamenti del Vangelo, ringraziandole e incoraggiandole per la testimonianza che offrono”: faccio mie queste espressioni dell’ultimo Sinodo straordinario dei Vescovi, riconoscendo che né fragilità né gradualità nel giungere a vivere pienamente il piano di Dio sulla famiglia, possono offuscare la bella testimonianza di tante famiglie pratesi».

Nell’omelia mons. Agostinelli delinea brevemente, anche ricorrendo ai più recenti dati statistici, la situazione della famiglia a Prato: «Non possiamo – spiega – chiudere gli occhi su un fenomeno in aumento, quello delle unioni di fatto e dei procedimenti in corso di separazione e di divorzio, oltre che di quelli già sanciti».

Dalla cattedra il Pastore della Diocesi si rivolge a chi ha responsabilità pubbliche: «Chiediamo – scandisce le parole – a Prato un impegno della politica che tenga conto della fondamentale esigenza di tutelare, difendere e promuovere l’istituto del matrimonio e della famiglia, senza che questo significhi negare eventuali diritti ad altre forme di comunione umana per noi assolutamente non omologabili a matrimonio e famiglia. Politiche abitative, dei servizi sociali, del lavoro, degli asili nido, degli spazi verdi, dello sport, dell’emigrazione,  non possono non riguardare la famiglia, oltre che la singola persona e l’insieme della società».